Una famosa scena del film Schindler's List di Steven Spielberg

Una serata fra cinema, storia e etica: “Il Male assoluto sullo schermo” al Beth Shlomo

Appuntamenti

di Redazione

La presentazione del libro del giornalista e saggista Giuseppe Mele Il Male assoluto sullo schermo si terrà presso il Beth Shlomo il 12 ottobre. 

Testo estremamente originale che non si limita ad essere un semplice compendio cinematografico, ma si estende a una serie di lucide considerazioni su varie tematiche, come i mutamenti nelle varie epoche della rappresentazione filmica delle atrocità dei vari regimi e soprattutto del nazifascismo e della Shoah visti come il Male per eccellenza, il libro Il Male assoluto sullo schermo, 495 film in 92 anni su Olocausto e altri genocidi (pp. 213, disponibile in formato ebook su Amazon), del giornalista e saggista Giuseppe Mele, verrà presentato il 12 ottobre dalle 18.00 presso la sinagoga Beth Shlomo corso Lodi 8/c (MM3 Porta Romana).

Una serata importante, alla quale oltre all’autore, interverranno Fausta Chiesa, moderatrice dell’evento e giornalista del Corriere della Sera, Giampaolo Berni Ferretti, Consigliere Municipio, Roberto Zadik giornalista del sito Mosaico, Cesare Mannucci, direttore pensalibero.it, Davide Romano, Direttore del Museo della Brigata Ebraica, Pino Farinotti, critico cinematografico, Walker Meghnagi presidente della Comunità ebraica.

Durante la serata verranno analizzati vari spunti inediti offerti dal libro di Mele, da pellicole emozionanti citate nel libro come Why we fight di Frank Capra, a classici come Il diario di Anna Frank di George Stevens a produzioni francesi monumentali anni ’80 come Shoah di Claude Lanzmann ai più recenti, La lista di Schindler di Spielberg e Train de vie, commedia surreale diretta dal regista ebreo romeno Radu Mihaileanu.

Tanti i temi del testo di Mele, dal silenzio sulla Shoah negli anni ’40 al risveglio del mondo del cinema sul tema a partire dagli anni ’60 e dal Processo Eichmann fino a un continuo aumento della produzione cinematografica, che raggiunge il suo massimo dalla metà degli anni ’90 ai primi due decenni degli anni Duemila, da Paesi leader nella produzione di film sul tema, come Hollywood e gli Usa, alla scarsità di film italiani e francesi sul tema.

Nel testo vengono citate anche le poche pellicole italiane sul nazifascismo, da L’ebreo errante con Vittorio Gassman, a opere controverse come Salò e le 120 giornate di Sodoma, ultimo film di Pasolini prima della sua prematura scomparsa il 2 novembre 1975, a La vita è bella di Benigni, alle varie rappresentazioni anche in chiave comica, grottesca e horror dei vari genocidi che tentando di fare dello spirito su tematiche delicate come i regimi rischiano di fuorviare il pubblico e di sprofondare nel cattivo gusto.

I genocidi sono stati, per l’autore, un tema costante della cinematografia per quasi un secolo, dalle pellicole sulle stragi degli armeni, alla Shoah, dai pogrom e i gulag dell’Urss e dei Paesi dominati dal Comunismo, al mondo islamico e il cinema è sia un mezzo straordinario di conservazione, riflessione e diffusione della cosiddetta Memoria sia un’arma a doppio taglio che può prestarsi a strumentalizzazioni, banalizzazioni e manipolazioni di ogni genere.

Non è facile trovare in giro dei libri così completi e intensi come questo e durante l’iniziativa accanto agli argomenti del libro, ad intrattenere il pubblico ci saranno le proiezioni di varie sequenze cinematografiche commentate dal critico cinematografico Pino Farinotti.