Il Premio Nobel per la fisica Steven Weinberg

La scomparsa del Nobel Steven Weinberg (1933-2021) lascia un vuoto nel mondo della scienza

di Michael Soncin
Addio allo scienziato americano Steven Weinberg, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1979. Il celebre fisico e astronomo di origini ebraiche è morto venerdì 23 luglio all’età di 88 anni. Le cause della sua morte al momento non sono state rese note, ma fonti a lui vicine riferiscono che era ricoverato in ospedale da diverse settimane.

Portò avanti l’idea di Einstein

 Come riporta il Times of Israel, Weinberg – sebbene abbia lavorato indipendentemente agli studi che lo portarono agli onori di Stoccolma – condivise il premio Nobel con i fisici Abdus Salam e Sheldon Lee Glashow, che con i loro contributi giunsero alle tappe finali delle ricerche riguardanti l’interazione elettrodebole.

Il loro lavoro ha migliorato la comprensione della conoscenza della struttura dell’universo e conseguentemente di come esso si relaziona”, ha detto una fonte dell’Università del Texas, dove Weinberg ha iniziato a lavorare nel 1982.

Una delle tappe iniziali che lo portarono a vincere il Nobel fu quando nel 1967 propose una sua versione della teoria elettrodebole (l’unificazione dell’interazione debole con l’elettromagnetismo). Prima dall’allora l’interazione debole e l’elettromagnetismo erano note come forze fondamentali distinte (l’elettromagnetismo e l’interazione debole che insieme rappresentano l’interazione elettrodebole, costituiscono quattro delle interazioni fondamentali della fisica). Arrivò così in seguito ad altre ricerche a prevedere e a identificare i bosoni W e Z, le ben note particelle subatomiche, pietre miliari nel campo della fisica dell’infinitamente piccolo.

Infatti, il fisico teorico Sean Carroll del California Institute of Technology ha detto che la sua scoperta “ha aiutato gli scienziati ad unificare due delle quattro forze della natura, permettendo una comprensione delle leggi della natura ad un livello più profondo. Siamo creature curiose e vogliamo sapere come funziona l’universo attorno a noi”, ha detto Carroll.

I suoi studi furono basati sulla teoria della relatività di Albert Einstein. A ricordarlo è il famoso fisico della teoria delle stringhe Brian Greene, della Columbia University. Steven Weinberg, il cui operato fa di lui uno dei padri dello studio dei costituenti ultimi della materia ha portato avanti l’idea di Einstein è cioè che tutte le forze nel cosmo potessero essere la stessa forza. “Ha portato avanti questa idea mostrando che due forze erano la stessa forza”.

Un grande sostenitore d’Israele

 Nasce a New York il 23 maggio del 1933, da Eva e Frederick Weinberg, immigrati ebrei provenienti dall’Austria.

Dopo la laurea nel 1954 presso la Cornell University e il dottorato alla Princeton University nel 1957, muove i primi passi come ricercatore in università come la Columbia University e la Berkeley, entrando successivamente a far parte dell’Università di Harward e del MIT – Massachusetts Institute of Technology.

Nel 2007 annullò una visita in programma all’Imperial College di Londra a causa del diffuso clima antisionista e antisemita presente nell’opinione pubblica britannica. “C’è chi dice che questi boicottaggi siano diretti esclusivamente contro Israele e non contro gli ebrei, ma data la storia degli attacchi a Israele, l’oppressione e l’aggressività di altri paesi in Medio Oriente e altrove nel mondo, il boicottaggio ad Israele indica una cecità morale per la quale è difficile trovare una spiegazione diversa dall’antisemitismo“. Nel 2006 fece lo stesso per una conferenza prevista all’Università di Durham, a seguito del boicottaggio verso Israele sostenuto da alcuni accademici.

In Italia nel 2016 ha pubblicato con Mondadori il libro Spiegare il Mondo. La scoperta della scienza moderna, un viaggio nella storia della scienza che spiega passo dopo passo come siamo arrivati oggi all’insieme di quelle procedure e quei canoni che costituiscono l’essenza stessa della scienza attuale.

(Foto: homeCERN.com)