Lapo Elkann lancia un progetto di beneficenza

Lapo Elkann lancia un progetto di beneficienza che coinvolge la nazionale di calcio italiana e quella israeliana

di David Zebuloni
Alle toccanti iniziative volte ad aiutare le famiglie in difficoltà a causa del Covid-19, se ne aggiunge una nuova, di origine sportiva. Il progetto è di Lapo Elkann e vede coinvolte tre nazionali di calcio: quella italiana, quella israeliana e quella portoghese. Elkann ha pensato infatti di trasmettere un messaggio di speranza ed ottimismo ai milioni di tifosi italiani proprio attraverso i loro giocatori preferiti, quelli della nazionale. Tra i nomi di spicco che hanno già preso parte all’iniziativa vi sono quelli di Cristiano Ronaldo, Gigi Buffon e Paolo Maldini.

“Ho scelto le tre squadre più vicine al mio cuore”, ha spiegato Elkann al quotidiano israeliano Yediot Achronot. “C’è gente che ha fame, è tempo di crisi. Dobbiamo assolutamente fare qualcosa per aiutare i più deboli”. Nella campagna di raccolta fondi da lui ideata, i grandi giocatori si fanno fotografare con una mascherina sulla quale appare la bandiera della propria nazionale. In altri scatti invece i giocatori appoggiano la mano sul cuore e, anche in questo caso, sui palmi delle loro mani appaiono le bandiere delle rispettive nazionali. L’obiettivo è dunque quello di suscitare interesse nei tifosi e trasmetter loro un po’ di forza in questi tempi bui. Una nuova versione dell’ormai noto “insieme ce la faremo”.

Per i giocatori di calcio israeliani questa è un’opportunità preziosa ed importante, da non perdere. Poter apparire insieme ai giocatori di calcio più forti del mondo, infatti, conferirebbe loro un’immagine nuova e inedita. Come a dire che anche nel calcio Israele eccelle, anche nel calcio Israele si trova in prima linea insieme ai più grandi. “Vorrei ribattezzare Israele come paese dell’amore”, ha affermato Elkann nella stessa intervista rilasciata a Yediot Achronot. “Il recente accordo di pace con gli Emirati Arabi mi ha commosso profondamente. Vorrei tanto che unissimo tutti le forze. Vorrei che combinassimo la creatività israeliana, il design italiano e l’innovazione degli emirati, per operare insieme nel campo della solidarietà su un piano mondiale.”