Il ritorno dell’enigma cinematografico con il film incompiuto di Jerry Lewis

di Marina Gersony
Negli ultimi giorni, l’attenzione si è nuovamente concentrata su uno dei film più controversi e misteriosi della storia del cinema: The Day the Clown Cried (Il giorno in cui il clown pianse), diretto e interpretato da Jerry Lewis nel 1972. Questo film è rimasto nel limbo per decenni, noto per la sua travagliata produzione e per il fatto che non sia mai stato distribuito al pubblico.

La trama segue le vicende di un clown da circo, interpretato pare magistralmente da Lewis, scomparso nel 2017, che si ritrova imprigionato in un campo di concentramento nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo contesto drammatico e oscuro rende il film straordinario e visionario, anticipando in qualche modo il successo de La vita è bella di Roberto Benigni (1997), che ha affrontato in modo delicato drammatici eventi storici come l’Olocausto.

Jerry Lewis, nato Joseph Levitch a Newark, New Jersey, nel 1926, è come noto una figura leggendaria nel mondo dello spettacolo. Oltre ad essere un grande attore, è stato regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, cantante e persino filantropo. Le sue esilaranti gag e il suo genio creativo hanno fatto ridere intere generazioni.

La notizia che sta facendo scalpore oggi è che nel prossimo anno il divieto imposto da Jerry Lewis alla divulgazione del film scadrà. Questo significa che, anche se il film non sarà proiettato nelle sale, diventerà accessibile ai ricercatori presso il Packard Campus della Biblioteca per la Conservazione Audiovisiva a Culpeper, in Virginia. Tuttavia, nemmeno i ricercatori avranno il permesso di visionarlo fino al 2024. Il curatore Rob Stone ha promesso di conservare il film come parte fondamentale della storia del cinema, rendendo ancora più intrigante la sua storia tortuosa.

Ma perché Jerry Lewis ha deciso di tenere segreto questo film, già controverso ancor prima della sua realizzazione? È vero che molti dubitavano della sua capacità di affrontare un tema così serio? Cosa si cela dietro a questo misterioso divieto? Le ragioni che hanno portato alla storia tumultuosa di questo film abbandonato sono varie e a volte fantasiose. Ciò che è certo è che, quanto più il film è rimasto nell’ombra, tanto più è cresciuta la sua leggenda tra gli appassionati di cinema, a causa anche delle complesse questioni legali e dei diritti che hanno impedito la sua distribuzione.

Secondo alcune cronache degli ultimi anni, questa è stata una lunga battaglia di distribuzione che ha coinvolto Lewis e il produttore Nat Wachsberger. Inoltre, lo stesso Lewis aveva espresso il suo disappunto per il risultato finale del film. Come riportato dai media, Jerry Lewis custodiva l’unica copia integrale del film in una videocassetta nella sua cassaforte e dichiarava che il film lo «imbarazzava». Durante il Festival di Cannes del 2013, aveva affermato che era un brutto film perché aveva perso la sua magia e che nessuno avrebbe mai avuto l’opportunità di vederlo.

Tuttavia, nel 2015, in un gesto inaspettato, il comico ha donato una copia incompleta di The Day the Clown Cried alla Biblioteca del Congresso di Washington. La donazione includeva una clausola che vietava la proiezione del film prima di giugno 2024. In un certo senso, sembra che Lewis abbia realizzato il film con l’intenzione di emulare le imprese di Charlie Chaplin con Il grande dittatore, un film che mescolava satira socio-politica e il personaggio iconico di Chaplin sullo schermo.

In conclusione, The Day the Clown Cried rimane un enigma cinematografico affascinante, destinato a restare nel cuore degli appassionati di cinema. La sua storia travagliata, il misterioso divieto di Jerry Lewis e il suo contenuto controverso continuano a far parlare di sé, dimostrando ancora una volta che il cinema è capace di suscitare emozioni e dibattiti anche decenni dopo la sua creazione.