“Helmet for Heroes”: l’asta a sostegno dei soldati dell’IDF affetti da stress post-traumatico

di Pietro Baragiola
Durante il mese di maggio la prestigiosa galleria d’arte londinese Omer Tiroche ha ospitato la nuova asta “Helmet for Heroes” con protagonista una serie di 30 elmetti dell’IDF decorati dai più rinomati artisti israeliani del panorama internazionale. Il ricavato di questo evento verrà devoluto per sostenere le vittime di traumi provocati dalle atrocità del 7 ottobre e dal conflitto ancora in corso.

“Il nostro è un catalogo d’arte dove creatività e compassione convergono in modi straordinari per dipingere insieme un futuro migliore” spiega il sito della galleria.

Questa iniziativa è stata organizzata da tre importanti associazioni benefiche: la British Friends of the Art Museums of Israel (BFAMI), l’organizzazione filantropica Brush e la no-profit israeliana per i traumi psicologici NATAL a cui verrà destinato il ricavato dell’asta per finanziare progetti di ricerca, cliniche e terapie d’avanguardia.

“Siamo tutti uniti a sostegno dei coraggiosi soldati che hanno sacrificato per noi più di quanto potremmo mai immaginare e intendiamo affiancarli nel recupero della loro nuova normalità” ha spiegato Pamela Crystal, co-presidente di BFAMI, durante la presentazione dei lotti.

Ad oggi l’asta ha venduto 7 elmetti raccogliendo oltre 70.000 sterline e il 27 giugno si sposterà nel rinomato Carlton Hill di Tel Aviv.

Gli elmetti all’asta

“Piena libertà di ridisegnare o dipingere un elmetto dell’IDF per donargli nuova vita grazie al vostro stile unico” con queste linee guida l’associazione benefica Brush si è rivolta ai 30 artisti israeliani responsabili delle opere di “Helmet for Heroes”.
Ciascuno dei 30 elmetti, presentati all’asta londinese a partire dal 2 maggio, racconta una storia di traumi, sofferenza, ma anche speranza, coraggio, resilienza e guarigione in onore ai soldati che li hanno valorosamente indossati.

“La superficie ruvida e il colore cupo di questi oggetti rappresenta una vera e propria sfida per chiunque intende dar loro una nuova vita” ha spiegato l’artista Orit Fuchs di Tel Aviv, durante l’apertura dell’asta. Il suo elmetto, venduto per 9.500 dollari, presenta un esterno variopinto ad arcobaleno con sopra la scritta “Superhero” (Supereroe) mentre all’interno mantiene il suo naturale colore grezzo.

“Nella mia opera ho voluto rappresentare la dicotomia tra il radioso aspetto esteriore dei nostri eroi di guerra e il loro tumulto interiore, con le cicatrici e i traumi delle battaglie che li affliggono ogni giorno, nascosti alla vista dei loro cari” ha affermato Fuchs.

Questo invito per gli spettatori a guardare al di là delle apparenze è lo stesso messaggio portato avanti anche dalla giovane Bar Ben Vakil che ha dipinto sopra l’elmetto a lei assegnato il volto del Leone di Giuda che scruta l’osservatore attraverso uno squarcio. “Il mio lavoro è una lode alla forza e al coraggio del popolo di Israele che non sempre è apparente ma è costantemente presente in ognuno di noi” ha spiegato Vakil durante la presentazione.

Gli altri artisti che hanno partecipato con i loro stili unici a questa iniziativa sono:

Sigalit Landau, Eran Reshef, Ofer Lallouche, Zoya Cherkassky, Zvika Lachman, Miriam Cabessa, Ilan Baruch, Bazooka Joe, Pilpeled, Shira Barzilay, Kotetit, Natasha Brilliantov, Vered Rosen, Yoram Raanan, Uzi Amrani, Maya Gold, Ame 72, Raphael Abacassis, Jacky Tordjman, Shem Tov, Ilana Krasnik, Leon Weirnaub, Asaf Hanuka, Sam Kattan e Ronit Baranga.

“Un elmetto esposto con orgoglio nel vostro ufficio o nella vostra casa non solo è un segno appropriato del sostegno all’IDF ma rappresenta anche un pezzo d’arte unico e iconico di grande valore” afferma il sito dell’associazione Brush.

La missione di Brush

“Prima del 7 ottobre oltre il 15% dei soldati in combattimento soffriva di sintomi di PTSD. Il terribile attacco di Hamas ha provocato oggi una crescita esponenziale di questi casi e un aumento della richiesta di prevenzione e trattamento dei disturbi mentali provocati dalla guerra” ha affermato il dottor Ilan Preiss, co-fondatore di Brush, sul sito dell’associazione. “Ed è qui che entriamo in gioco noi.”

La missione di Brush consiste nel rispondere proprio a questa enorme richiesta di fornire assistenza ai soldati israeliani affetti da PTSD ricorrendo a terapie più o meno convenzionali, frutto di una costante e comprovata ricerca scientifica.

“Il PTSD è un problema serio che può avere un impatto profondo sulla vita di coloro che ne soffrono e sui loro cari. Per questo è importante che la nostra asta abbia successo in tutto il mondo così da raggiungere i fondi necessari a formare terapeuti specializzati e ad ampliare la gamma di possibili trattamenti” ha concluso Preiss, determinato e orgoglioso della missione della sua associazione.