Vince Obama ma il sostegno del Jewish Vote cala del 5%

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Barack Obama è stato rieletto presidente degli Stati Uniti. Lo confermano i numeri, e lo conferma il colore blu dei democratici di cui si è illuminato l’Empire State Building questa mattina alle 5.30, ora italiana. Lo conferma lo stesso Obama con un tweet, “four more years”, ancora quattro anni, accompagnato da una foto in cui abbraccia la moglie Michelle. E tutto prima che la vittoria sia stata ufficializzata, cosa che stata vista dai commentatori, come una assoluta novità rispetto alla tradizione che vuole l’annuncio della vittoria nello speech di rito di fronte agli elettori, dopo il discorso del candidato sconfitto.
Hanno votato per Obama 332 dei grandi elettori contro i 203 favorevoli a Romney.

Sui giornali online israeliani la notizia della vittoria di Obama è stata accolta con grandi titoli e foto, come per i giornali di mezzo mondo. Il Jerusalem Post on line e Times of Israel, insieme sottolineano il dato fornito dalla CNN e cioè che il 70% dei voti degli ebrei americani, sono andati a Barack Obama, il 5% in meno rispetto alle elezioni del 2008.

Cynthia Ozick, l’intellettuale ebrea americana, scrittrice e saggista, ha commentato con preoccupazione la rielezione di Obama. “Ha snobbato Israele” ha detto al Corriere della Sera, “e se gli ebrei americani hanno continuato a votarlo è solo per il loro spirito autoassolutorio di incorreggibili Liberal”. Ozick, oltre a rimproverare al presidente di aver indebolito l’America sul piano economico e morale, critica duramente il suo atteggiamento verso Israele e il governo Nethanyahu. In particolare, nel discorso del Cairo nel 2009, Obama “ha condotto un maldestro tentativo di falsificare la storia ebraica e il suo legame millenario con Israele”. Insomma Cynthia teme che Obama si dimostri troppo accomodante verso quel mondo islamico che odia l’America per il suo appoggio politico-economico a Israele.