Lettera aperta di Daniele Nahum a Omar Jibril e ai Giovani Musulmani d’Italia

Mondo

Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata dal vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, Daniele Nahum, a Omar Jibril, Presidente dei Giovani Musulmani d’Italia. La lettera di Nahum, come già quella di Daniele Regard, fa seguito ai video pubblicati su Youtube dall’UGM,  denigratori sia della manifestazione Unexpected Israel, sia dello Stato di Israele e degli israeliani.

Caro Omar,
ho visto con un certo sgomento i due video di Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=2iwLSCVr3FI&feature=relmfu e http://www.youtube.com/watch?v=6_Czdf03sR0&feature=relmfu),  che tu hai postato su Facebook, inerenti alla mostra Unexpected Israel.  In quei video siete presenti tu e Ahmed, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dei Giovani Musulmani d’Italia. In quei filmati viene derisa la kermesse israeliana con toni e modi puerili che non si addicono al presidente ed al vicepresidente della più importante organizzazione giovanile musulmana in Italia. Purtroppo in questi filmati capziosi avete deriso una società, quella israeliana, che molte volte ha dimostrato di essere più avanti della classe dirigente che esprime. Vedo in questo un parallelismo evidente tra la società israeliana e quella della nostra Italia. La mostra Unexpected Israel è stata molto importante perché ha fatto vedere ai cittadini milanesi un lato di Israele che poco si conosce. Ad esempio le grandi competenze dello Stato Ebraico nel campo della agricoltura, della medicina, della letteratura,   e nella apertura nel campo dei diritti delle minoranze, ad esempio sul tema delle coppie di fatto, anche omosessuali. Appunto per questo, ho trovato veramente fuori luogo il vostro video. Beffeggiare questa mostra, da parte della vostra organizzazione, mi sembra molto miope da un punto di vista politico e soprattutto culturale. Personalmente, e mi auspico che ciò accada, vorrei che la nostra Milano ospitasse anche una mostra intitolata Unexpected Palestina, grazie alla quale la cittadinanza potrebbe venire a conoscenza della ricchissima cultura palestinese. Perché parlare della cultura dei popoli fa abbattere quelle importanti barriere che ostacolano gli esseri umani a conoscersi e a capirsi. Qualora si dovesse fare una mostra sulla cultura palestinese, se, ad esempio, l’unione giovani ebrei d’italia pubblicasse dei video  su Youtube del vostro stesso tenore, cioè facendo vedere gli attacchi terroristici che hanno lasciato sul terreno molti civili innocenti, o il fatto che nello statuto di Hamas c’è scritto senza mezzi termini che gli ebrei devono essere buttati a mare, oppure sul fatto che i soldi dati all’ANP sono serviti a non creare infrastrutture ma a finanziare i libri di testo dove c’è scritto che gli ebrei sono dei porci assassini, tutto il mondo ebraico istituzionale condannerebbe una azione di questo genere, perché vorrebbe dire essere miopi. Per fortuna, e ne sono certo, nella dirigenza dell’UGEI non potrebbe mai accadere una cosa di questo genere. Ti ho scritto tutto questo per dimostrarti che la realtà è più complessa da quella che voi descrivete in quei video. Nel conflitto israeliano-palestinese, probabilmente non si scontrano un torto ed una ragione, ma, come ha detto bene Piero Fassino, si scontrano due ragioni. Tutti gli uomini di fede e di pace devono auspicare che in Medio Oriente si arrivi ad una soluzione che preveda due popoli e due stati, democratici, che convivano uno al fianco dell’altro. Una soluzione che preveda da un lato che Israele possa vivere in pace e sicurezza e, dall’altro, che finalmente nasca uno Stato Palestinese indipendente. Sulle responsabilità di questa situazione di stallo, è inutile negarselo, c’è una profonda divergenza di vedute tra  l’UGEI ed il GMI, per questo, volutamente, le due organizzazioni negli anni hanno messo un po’ da parte il confronto su questo tema. Inoltre, credo che filmati di questo genere non facilitino di certo il dialogo tra le nostre due realtà. In questi anni, dalla firma del documento comune contro il terrorismo nel 2002, fino alle varie iniziative volte al dialogo organizzate tra le nostre organizzazioni, abbiamo dato al Paese un segnale importante. Dimostrando che le nostre due realtà possono dialogare e confrontarsi sul destino del nostro Paese. L’Unione Giovani Ebrei d’Italia, in questi anni, si è distinta su questi temi, organizzando dibattiti sul tema di una nuova legge sulla cittadinanza, sulla libertà di religione nel nostro Paese e sull’importanza del dialogo interreligioso. Invitando nei principali dibattiti la vostra organizzazione. Inoltre, come non ricordare le battaglie comuni intraprese, insieme, su dei temi fondamentali quali il diritto alla macellazione Halal e Kasher, diritto che certe forze politiche islamofobiche volevano negare ai cittadini musulmani e di conseguenza a quelli ebrei. Come dimenticare della forte presa di posizione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane contro l’ipotesi di una legge sulle impronte digitali da chiedere ai soli cittadini stranieri. Proposta che celava un fondo preoccupante di razzismo ed islamofobia. Infine, come possiamo non ricordarci del dibattito organizzato dall’UGEI, sotto la presidenza di Tobia Zevi, tenutosi alla Camera dei Deputati dal titolo ” Guerra e pregiudizio. Islamofobia e Antisemitismo tra ostilità e convivenza”. Caro Omar, Purtroppo, devo constatare che negli anni della tua presidenza, il GMI ha intrapreso delle azioni che hanno allontanato dal dialogo le nostre due realtà. Dalla vostra presenza in certe manifestazioni per nulla moderate contro Israele, all’adesione del GMI alla manifestazione del gennaio 2009 contro l’operazione militare su Gaza, che andò oltre la critica legittima allo Stato di Israele, ma rasentò invece il più bieco antisemitismo.

Infine, credo, che queste vostre ultime azioni, abbiamo portato ad una distanza molto profonda tra il vostro mondo e la società italiana. Le precedenti  presidenze del GMI avevano dato dei messaggi politici importanti al nostro Paese, segnali di un Islam italiano legato chiaramente alla tradizione che però si confà perfettamente ai valori della nostra costituzione. Queste ultime vostre prese di posizione, l’espulsione con motivazioni poco chiare di Khalid Chaouki, uno dei più importanti architetti del dialogo tra i nostri mondi, vi hanno fatto allontanare in maniera preoccupante dal giusto cammino  che avevate intrapreso. Alle volte, è segno di maturità politica e istituzionale ammettere di aver fatto un errore, e quel video, caro Omar, purtroppo  lo si deve qualificare come tale. Spero che questo vostro gesto non pregiudichi i rapporti tra le nostre due realtà e che i canali del dialogo si riaprano in fretta. Spero che i giovani musulmani, dopo  la pubblicazione di questi video, diano un segnale di apertura e riprendano l’unica strada che tutti noi dobbiamo perseguire. Quella del dialogo. Nella dignità delle reciproche differenze.

Con stima e affetto.

Daniele Nahum
Vice Presidente Comunità Ebraica di Milano

Su Youtube circolano da un paio di giorni due video girati da rappresentanti dei Giovani Musulmani d’Italia nel corso della manifestazione “Unexpected Israel” svoltasi a Milano in Piazza Duomo dal 13 al 20 giugno.
In entrambi i video vengono rivolte pesanti accuse nei confronti di Israele e gettando discredito sulla manifestazione stessa, definita “occupazione israeliana di Milano”. I videohanno suscitato l’immediata reazione del presidente dell’UGEI Unione Giovani Ebrei d’Italia, Daniel M. Regard che ha inviato la dichiarazione che pubblichiamo qui di seguito.

Il 20 giugno , sul portale multimediale youtube è stato caricato un video da parte del GMI. Nel video che ha come oggetto la manifestazione “Unexpected Israel”, tuttora in corso a Milano , il presidente dei Giovani Musulmani d’Italia Omar Jibril non solo afferma che l’iniziativa sia “una kermesse per ricordare l’occupazione israeliana nei territori palestinesi”, ma si spinge a sostenere che Israele stia ponendo in essere “un bagno di sangue” e che sia solito commettere “operazioni trucidanti”.

Di fronte alla gravità e all’infondatezza di tali affermazioni denigratorie non è possibile tacere così come non si può restare indifferenti al fatto che il GMI inviti gli italiani a partire con la “Freedom Flotilla”, in aperta violazione delle leggi internazionali sul blocco marittimo.

Come presidente dell’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia mi corre l’obbligo di manifestare la mia profonda amarezza e la mia viva delusione per l’atteggiamento radicale che i giovani musulmani stanno assumendo nei confronti dello stato di Israele: un’amarezza e una delusione che non possono non condurre ad interrompere ogni tipo di rapporto con il GMI fintanto che quest’ultimo non avrà assunto posizioni più moderate e non avrà rettificato le sue gravissime affermazioni.

Maggiore sconcerto nasce poi dal fatto che una simile manifestazione culturale, estranea al conflitto, che ha visto coinvolti alcuni fra i maggiori esponenti della cultura della pace e del dialogo con il popolo palestinese, quali Noa, David Grossman e Idan Reichel, sia stata oggetto di bieca strumentalizzazione.

Mi auguro che le scuse arrivino il prima possibile, così da poter continuare il proficuo rapporto instaurato tra UGEI e GMI, rappresentanti di due minoranze italiane con simili radici culturali e da sempre impegnate nel dialogo tra le religioni.
Daniele M. Regard
Presidente UGEI

Link ai video

http://www.youtube.com/watch?v=2iwLSCVr3FI&feature=relmfu

http://www.youtube.com/watch?v=6_Czdf03sR0&feature=relmfu