Consiglio nazionale svizzero (foto della RSI)

Svizzera: il parlamento approva un memoriale per le vittime del nazismo

Mondo

di Nathan Greppi
Sebbene in Svizzera esistano circa una sessantina di monumenti privati per ricordare la Shoah, e più in generale le vittime del nazismo, ad oggi non esisteva ancora un memoriale pubblico istituito dallo Stato. A cambiare le cose è l’approvazione avvenuta questo mese di due mozioni, presentate l’anno scorso dai parlamentari Daniel Jositsch e Alfred Heer rispettivamente al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati (le due camere del parlamento elvetico, analogamente ai nostri Camera e Senato), che chiedono allo Stato svizzero di istituire un memoriale nazionale.

La FSCI (Federazione Svizzera delle Comunità Israelite, che raggruppa le comunità ebraiche del paese come l’UCEI in Italia) ha espresso la propria soddisfazione in merito in un comunicato sul proprio sito, dove si legge: “Le vittime del nazionalsocialismo e della Shoah non devono essere dimenticate. Esse e i crimini perpetrati dal regime nazionalsocialista sono profondamente radicati nella coscienza collettiva degli ebrei anche qui in Svizzera. La memoria permette di trarre insegnamenti per il presente e il futuro. L’offerta educativa del memoriale intende stimolare in particolare le future generazioni a riflettere in modo critico su pregiudizi ed emarginazione.”

Durante la Seconda guerra mondiale, migliaia di profughi sono stati respinti alla frontiera svizzera, e molti di loro sono stati deportati. A questi si aggiungono anche vittime svizzere del nazionalsocialismo, che sono state perseguitate, internate e deportate. Sono però anche esistiti svizzeri coraggiosi, quali per esempio Paul Grüninger o i coniugi Carl e Gertrud Lutz-Fankhauser, che correndo dei rischi in prima persona hanno sfruttato margini di manovra per aiutare i profughi ebrei. “A tutt’oggi e in futuro queste personalità continueranno a essere un modello di coraggio civile. Manca tuttavia un memoriale nazionale ufficiale per commemorare le vittime e chi ha rischiato la vita per aiutarle. Con la decisione positiva da parte del Parlamento ora si chiude questa lacuna,” si legge nel comunicato.

Già nel maggio 2021 era stato consegnato un piano per fondare un memoriale al Consiglio federale, principale ramo del governo svizzero. Il progetto era nato su iniziativa dell’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero, l’FSCI, l’Amicizia ebraico-cristiana in Svizzera, l’Archivio di storia contemporanea del Politecnico federale di Zurigo ETHZ e il Centro per gli studi ebraici dell’Università di Basilea. Il memoriale presenterà anche una connessione virtuale con una banca dati delle vittime e dei collegamenti ai luoghi della memoria e alle offerte educative esistenti.

Un altro membro del Consiglio Nazionale, Judith Bellaïche, ha affermato che: “Oggi il nazismo è banalizzato: si usa spesso i termini “nazista” o “Hitler” per insultare qualcuno. Oggi c’è chi dice di voler denazificare un paese il cui presidente è ebreo,” ha detto in riferimento alle parole con cui Vladimir Putin ha giustificato l’invasione russa dell’Ucraina, sebbene il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sia ebreo.

Il Dipartimento federale degli affari esteri, cooperando con gli altri dipartimenti interessati e con i Cantoni coinvolti nell’iniziativa, presenterà al Consiglio federale alcune opzioni per la realizzazione del memoriale, facendo anche varie proposte in merito alla strategia di comunicazione da adottare.

(Fonte foto: RSI)