Parigi: 2 milioni sfilano nella “capitale del mondo” contro il terrorismo, per ricordare le 17 vittime

Mondo

di Carlotta Jarach

Parigi2PARIGI- Hanno sfilato in silenzio, tra i cartelli JeSuisCharlie e le matite alzate diventate simbolo indiscusso della manifestazione oltre due milioni di persone, in quella che lo stesso presidente Hollande ha definito “capitale del Mondo”. E sembra proprio così, se ci si ferma a guardare le personalità che hanno partecipato alla marcia, venute in Francia da tutto il globo: dal Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, al presidente del Mali Ibrahim Boubacar Keita, da Angela Merkel e Matteo Renzi a Benjamin Netanyahu e Abu Mazen.

Oltre 40 i leader mondiali che hanno sfilato in fila, in una invernale giornata di sole, schierati in boulevard Voltaire: tra loro, ancora, David Cameron, Nicolas Sarkozy il re Abdullah e Rania di Giordania. Assenti invece Vladimir Putin, che ha inviato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, e Barack Obama, rappresentato dal ministro della Giustizia, Eric Holder, perché impegnato nel summit antiterrorismo con i ministri Ue.

parigi4Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere
Diceva così quell’ illuminista Voltaire, citazione tornata in auge nei social network come commento ai fatti tristemente noti di questi ultimi giorni. A Parigi oggi si marciava per la libertà, contro il terrore, in un paese che, come dice il suo Presidente, ” non si piega al terrorismo e all’estremismo di qualunque matrice”.

In piazza, oltre ai vertici di Stato, i giornalisti sopravvissuti all’assalto al giornale satirico Charlie Hebdo e i familiari delle vittime innocenti di quell’assalto e del successivo al supermercato kasher: tantissimi i parigini affacciati alle finestre, che applaudivano il corteo che si spostava.

Centinaia gli slogan
hollandebibi“Volevate mettere la Francia in ginocchio, l’avete fatta rialzare in piedi” recita uno striscione. ”Non abbiamo paura” o “Non l’avete ucciso”, riferito a Charlie Hebdo. Decine le persone arrampicate sul monumento che domina piazza della Bastiglia, con bandiere francesi che svettavano assieme a un grande cuore rosso di cartone. Una Francia unita quella di oggi, nella quale Hollande sfilava accanto a Sarkozy (ma senza Marine Le Pen), e Abu Mazen -quasi- accanto a Netanyahu. Quest’ultimo proprio ieri, dando notizia della sua futura partecipazione, si è rivolto agli ebrei tutti: “Israele – ha detto – è casa vostra”.

Due i percorsi della manifestazione, per permettere a tutti di partecipare: lungo Place de la Republique a Place de la Nation un impressionante schieramento di cecchini sui tetti, unità della riserva nazionale, squadre della brigata anti crimine della polizia di Parigi, agenti in borghese, più di duemila poliziotti e oltre mille militari schierati a difesa dei manifestanti.


parigi3Renzi a Parigi
Poco prima della manifestazione è intervenuto anche il premier italiano Matteo Renzi, come ci dicono i giornalisti del Corriere della Sera: «I nostri valori sono più forti delle loro minacce» ha detto. Poi di fronte alle domande relative alle misure da prendere contro il terrorismo il premier ha spiegato: «Magari bastasse una legge, c’è bisogno innanzitutto di una sfida più grande: affermare valori più grandi dell’orrore».

«Siamo qui per dire che noi non ci fermiamo, non ci facciamo arrestare dall’orrore e dalla paura, da Parigi deve partire un messaggio di dolore e vicinanza, ma anche di ripartenza e futuro perché l’Europa non è solo passato. L’Europa è molto di più di un fattore solo economico. Questa vicenda tragica – ha sottolineato ancora Renzi – può avere come effetto collaterale positivo, l’unico, di riportare ciascuno di noi a riflettere su cosa è l’Europa: l’Europa sono 70 anni di pace».

parigi6Prima del corteo, il summit antiterrorismo
Parlando di possibili modifiche del Trattato di Schenghen, l’arma a doppio taglio che Internet rappresenta è stata motivo di discussione tra i ministri, riunitisi prima della manifestazione, come ci dicono sul sito repubblica.it: “Abbiamo sottolineato con forza il bisogno di una maggiore cooperazione con gli operatori del settore Internet per garantire la segnalazione e il ritiro dei contenuti illeciti e in particolare dei contenuti che fanno apologia del terrorismo o incitano alla violenza o all’odio”, ha spiegato il ministro degli interni francese Bernard Cazeneuve, precisando che delle iniziative in tal senso sono già state avviate dalla Commissione europea.

Le quattro vittime dell’aggressione di venerdì al supermercato kasher saranno sepolte in Israele e i funerali si svolgeranno probabilmente martedì 13 gennaio, come annunciato dall’ufficio a Gerusalemme di Benyamin Netanyahu.

E intanto, sempre dal Corriere, ci informano che nel pomeriggio è stata evacuata a Bruxelles la redazione del principale quotidiano belga francofono «Le Soir», dopo una telefonata anonima che minacciava una bomba per la copertura svolta dalla redazione degli attentati terroristici a Parigi.