Un macello

Il Belgio vieta la macellazione rituale, prima tappa di un possibile divieto dell’UE

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti
La Corte di giustizia europea ha di recente confermato il divieto di macellare gli animali da allevamento senza prima stordirli, come già stabilisce una legge in vigore nella parte fiamminga del Belgio. La sentenza conferma di fatto il divieto di un elemento integrante delle macellazioni kasher e halal. Le autorità ebraiche e musulmane tradizionali non consentono infatti alcuna forma di stordimento delle bestie prima della macellazione.

Secondo le organizzazioni ebraiche europee, tutto questo potrebbe aprire la porta a un prossimo possibile divieto in tutta l’Unione Europea. Yohan Beniziri, a capo della Federazione belga delle organizzazioni ebraiche, ha reso noto, come riporta AGI, che “la lotta continua: non ci dichiareremo sconfitti finché non avremo esauriti tutti gli strumenti legali, e non è ancora questo il caso”. “Nessuna democrazia può esistere quando ai suoi cittadini vengono negati i diritti umani e civili fondamentali. Abbiamo in programma di perseguire ogni ricorso legale per correggere questo torto”.

Il presidente dell’Agenzia ebraica Isaac Herzog, come riporta il Jerusalem Post, ha inviato un messaggio ai capi di Stato europei chiedendo loro di supportare il mantenimento della macellazione kosher in Europa. “Oggi, il mio scopo è quello di avvertirvi di un crescente senso di disagio e rifiuto avvertito da un certo numero di comunità ebraiche, che sentono che le tradizioni ebraiche e l’osservanza religiosa sono sempre di più messe alla prova da alcune parti della popolazione e dei legislatori europei”, ha scritto Herzog, aggiungendo di riferirsi “alla legislazione che vieta la macellazione kosher degli animali e alle iniziative per vietare per legge la circoncisione religiosa”, sottolineando che questi sono “i fondamenti della pratica religiosa ebraica e sono aspetti non negoziabili dell’osservanza tradizionale”.

La vicenda sulla macellazione è iniziata nel 2017, quando le Fiandre di lingua olandese e le regioni della Vallonia francofona del Belgio, con la pressione di gruppi animalisti, hanno approvato delle leggi che vietano la macellazione senza pre-stordimento, anche nel contesto di riti religiosi, seppur prevedano l’uccisione immediata e indolore degli animali con lama affilata alla gola. L’anno scorso, la Corte costituzionale belga ha poi presentato una causa del Comitato di coordinamento delle organizzazioni ebraiche in Belgio alla Corte di giustizia dell’Unione europea per determinare se la legge violasse i regolamenti dell’UE.

La questione è dibattuta anche in Italia. La sentenza della Corte di giustizia europea “conferma una posizione della società che mira a evitare per quanto possibile ulteriori sofferenze agli animali anche durante la macellazione. Il risultato sottolinea inoltre che si può coniugare la libertà religiosa ed evitare sofferenze agli animali”, ha commentato a La Stampa Gianluca Felicetti, presidente della Lav. “Ora è il momento per l’Ue di rendere lo stordimento pre-macellazione sempre obbligatorio nella prossima revisione del regolamento sulla macellazione – ha aggiunto -. Chiediamo che il Governo italiano adotti anche nel nostro Paese una legislazione che preveda l’obbligo di stordimento preventivo per gli animali macellati secondo le procedure con riti religiosi, in linea con quanto fatto dal Governo fiammingo e dal volere dell’opinione pubblica”.