Hezbollah inaugura il monumento gigante dedicato a Soleimani al confine tra Israele e il Libano

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Di Paolo Castellano

Non si placano le provocazioni e le minacce di Hezbollah nei confronti di Israele. Ora sul confine tra lo Stato ebraico e il Libano è spuntata anche una gigantesca sagoma di Qasem Soleimani, generale iraniano ucciso lo scorso gennaio da un drone degli Stati Uniti. La grande statua, più simile a un cartonato, ritrae l’iraniano che indica Israele come simbolo di conquista e sottomissione. Le immagini dell’inaugurazione, avvenuta il 15 febbraio, sono state diffuse sui social dai membri del gruppo terroristico libanese. I video sono poi arrivati nelle redazioni dei media israeliani grazie ad un account Twitter, Hezbollah Watch, che monitora le attività dell’organizzazione criminale sui social media.

La sagoma gigante di Soleimani è stata posizionata in cima a un edificio che ospita un “museo della resistenza“. La struttura si trova dunque nel sud del Libano, precisamente nel villaggio di confine Maroun al-Ras. Come si evince dal video, sopra la testa del generale sventola una bandiera palestinese. Il monumento celebra dunque la volontà iraniana di conquistare la Galilea, scontrandosi apertamente con Israele.

Quando il drappo rosso che copriva la sagoma è stato rimosso per l’inaugurazione del “monumento”, i membri di Hezbollah hanno incominciato ad applaudire e a urlare “Alla hu Akbar”.

Tanta gioia e fervore non devono sorprendere, dato che il gruppo terroristico libanese è finanziato direttamente dall’Iran. Inoltre le provocazioni simboliche non rappresentano una novità soprattutto nel regime iraniano. Basti ricordare i recenti filmati pubblicati su Facebook in cui si invita la popolazione iraniana a calpestare le insegne statali dei paesi nemici.

Come ha documentato Reuters, esistono diverse fabbriche in Iran in cui si fabbricano le bandiere di Israele, Inghilterra e Stati Uniti da bruciare in piazza durante le proteste di massa. Nella città di Khomeyn giovani uomini e donne stampano a mano, mediante l’utilizzo della serigrafia, circa 2mila vessilli statunitensi e israeliani nei mese più movimentati e 139mila km² di bandiere all’anno.