Gli Usa tagliano i fondi alla ricerca scientifica in Cisgiordania e Gerusalemme Est: un cambiamento di politica con implicazioni significative

Mondo

di Anna Balestrieri
Gli Stati Uniti hanno annunciato che taglieranno il sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica nelle istituzioni israeliane situate in Cisgiordania, Gerusalemme est e alture del Golan. 

Questa decisione, comunicata domenica 25 giugno, segna il ritorno alla tradizionale politica statunitense che era stata capovolta durante la legislatura dell’ex presidente Donald Trump.

La nuova amministrazione avvisa le agenzie governative statunitensi che impegnarsi nella cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale in queste aree non è coerente con la politica estera statunitense, in quanto sono considerate parte dei territori che passarono sotto il controllo israeliano dopo la guerra del 1967 e sono tuttora soggette a negoziati sullo status finale.  La politica riguarderà principalmente la Ariel University, un’importante istituzione accademica in Cisgiordania fondata nel 1982 (nella foto).

Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen si è opposto alla decisione, affermando che il governo israeliano aveva completamente rimborsato le parti interessate danneggiate da decisioni simili in passato.
La politica era stata brevemente invertita sotto l’amministrazione Trump, quando fu firmato un accordo per rimuovere le restrizioni geografiche sulla cooperazione scientifica tra Stati Uniti e Israele. Tuttavia, l’amministrazione Biden ha ora ripristinato la politica precedente.