Un colpo di mano all’ECJC.
Quella che lECJC – European Council of Jewish Communities aveva annunciata come una semplice riunione di presidenti di Comunità a Berlino, il 24-26 ottobre, si è rivelata invece una svolta radicale dellorganizzazione.
LECJC da circa 30 anni ha svolto unattività non politica volta a facilitare i contatti, la cooperazione e i rapporti tra le Comunità ebraiche dEuropa. Dopo Berlino tutto sembra cambiare.
LECJC è stata per molti anni supportata finanziariamente dallAmerican Joint Distribution Committee fino a che ha iniziato un cammino separato dallorganizzazione statunitense ed ha dovuto cercare appoggi altrove. Un problema difficile, soprattutto in questi anni di crisi economica, affrontati con attivismo dal suo presidente, linglese Jonathan Joseph, forse però non con abbastanza fortuna. Da qui il colpo di scena della riunione di Berlino.
Allincontro erano stati invitati giornalisti di stampa ebraica europea, americana e israeliana, alte cariche del governo israeliano (il ministro dellEducazione Gideon Saar, due ambasciatori, il rabbino capo askenazita dIsraele, Yona Metzger) e di organizzazioni ebraiche americane (Malcolm Hoenlein, della Conference of Presidents of Major American Jewish Organizations); erano però assenti la maggior parte dei membri effetti del Consiglio e del Board dellECJC, alcuni impegnati in una concomitante riunione a Londra.
Allassemblea è stato così comunicato (senza votazioni né informazioni al riguardo) che lECJC in futuro si sarebbe occupata di politica, spostando il suo baricentro nellEst Europa, con un nuovo presidente, il finanziere ucraino Igor Kolomoisky (petrolio, gas naturale e acciaio), che si impegnava a fornire allECJC interessanti finanziamenti per i prossimi cinque anni. I vice presidenti erano Vadim Rabinovich, altro oligarca ucraino, Tomer Orni, attuale executive director dellECJC e lex presidente Jonathan Joseph, per assicurare la transizione.
La riunione, indetta senza inviare al Board un ordine del giorno preventivo né unanticipazione di quanto stava per avvenire, ha colto di sorpresa i pochi membri dellassociazione presenti a Berlino e, in poche ore, ha fatto il giro dEuropa, suscitando a dire poco amarezza per il metodo antidemocratico utilizzato.
Nella stessa giornata molti membri del Board hanno presentato le dimissioni.
LUCEI con i suoi rappresentanti, Claudia De Benedetti e Arturo Tedeschi, è uscita ufficialmente dallECJC.
La stessa Annie Sacerdoti, responsabile della Cultura e Patrimonio dellECJC, ha rassegnato le dimissioni. Ora cè un momento di attesa tra le organizzazioni europee per capire come si evolverà la situazione e se sarà ancora possibile continuare un lavoro comune.