Gli israeliani nati nei 7 Paesi arabi colpiti dal Muslim-Ban potranno entrare negli USA

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di Paolo Castellano

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L’ambasciata Americana di Tel Aviv ha chiarito che il decreto sull’immigrazione del Presidente Donald Trump non colpirà le decine di migliaia di ebrei israeliani nati nei 7 Paesi del Medio Oriente presenti nell’ordine esecutivo.

Il 31 gennaio l’ambasciata ha dichiarato che il controverso ordine esecutivo non sarebbe imposto agli israeliani che provengono da quelle nazioni e che non possiedono un passaporto valido per uno dei 7 Paesi arabi citati nella direttiva presidenziale. (Vedi anche questo articol0)

«Se attualmente avete un visto USA sul vostro passaporto israeliano e siete nati in Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria o Yemen, e non avete un passaporto valido per uno di questi paesi, il vostro visto non è stato cancellato e rimane valido», ha specificato l’ambasciata americana di Tel Aviv.

Come riporta The Times of Israel, non c’è stata però un’informazione definitiva per quanto riguarda gli israeliani che hanno un passaporto valido nei 7 Paesi arabi indicati da Trump, e quindi si procederà a valutare ogni singolo caso.  «L’autorizzazione ad accedere negli Stati Uniti è sempre rilasciata al porto di entrata», ha aggiunto l’ambasciata offrendo rassicurazioni sull’applicazione dei visti agli israeliani.

L’ordine esecutivo firmato da Trump il 24 gennaio, ha vietato l’ingresso degli immigrati di 7 paesi musulmani per 90 giorni dagli Stati Uniti ma ha suscitato confusione nella sua interpretazione.

Israele è la casa di circa 140mila persone nate nelle 7 nazioni colpite dalla decisione di Trump, inclusi 45mila iraniani e 53mila iracheni, secondo le statistiche ufficiali.

La maggioranza di questi cittadini israeliani ha più di 65 anni e molti sono fuggiti dalle persecuzioni. I loro passaporti israeliani specificano dove sono nati, ma parecchi hanno abbandonato la loro precedente cittadinanza. Israele non ha relazioni diplomatiche con nessuno di quei 7 paesi.

Il 26 gennaio, il portavoce del Ministero degli Esteri, Emmanuel Nahshon, ha detto all’AFP che le autorità israeliane stanno cercando di ottenere un chiarimento dal Dipartimento di stato americano per capire se il divieto includa gli ebrei israeliani.

L’ordine di Trump è stato condannato immediatamente dai leader di tutto il mondo, in particolare i presidenti, i primi ministri e gli anziani membri del governo del Regno Unito, della Francia, della Germania, del Canada, della Turchia, dell’Iran che chiedono al Presidente americano di fermare la sua iniziativa.