Germania: tornano in vendita i vini israeliani al KaDeWe

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di Paolo Castellano

kadeweLe bottiglie di vino israeliano sono tornate sugli scaffali del KaDeWe dopo essere state rimosse a causa delle direttive europee di fine novembre sulla doppia etichettatura dei prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani. Questo episodio ha suscitato ampie critiche da parte di Israele e dal suo primo ministro Benjamin Netanyahu.

Per chi non lo sapesse il Kaufhaus des Westens è un grande magazzino di Berlino con un vasto e sofisticato assortimento. Il KaDeWe fu fondato dall’imprenditore Ebreo Adolf Jandorf e fu inaugurato il 27 marzo del 1907 ed è l’edificio commerciale più famoso di tutta la Germania.

E’ stato il settimanale tedesco Spiegel a sollevare il caso riportando anche una dichiarazione della portavoce del KaDeWe ,Petra Fladenhofer , che aveva affermato: “Solo dopo aver installato le etichette i prodotti torneranno sugli scaffali”.

L’opinione pubblica tedesca ed israeliana ha stigmatizzato tale provvedimento e la controversia del KaDeWe si è conclusa rapidamente. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha subito condannato la decisione del grande magazzino: “Protestiamo fortemente contro questo passo che è inaccettabile moralmente, storicamente e nei fatti. Ci aspettiamo che il governo tedesco intervenga su questa grave vicenda”.

Il 23 novembre il grande magazzino di Berlino, poche ore dopo aver rimosso i suoi vini israeliani dagli scaffali, ha fatto retromarcia e ha deciso di rimetterli in vendita. Un portavoce del rivenditore ha ammesso che il negozio abbia agito avventatamente e con insensibilità. L’azienda si è detta rammaricata per il suo “comportamento sbagliato” e si è scusata.

Come riporta Haaretz, per quanto si sa, questo è il primo caso di applicazione della direttiva del 11 novembre  dell’Unione europea agli stati membri sui prodotti provenienti dalle alture del Golan, dalla Striscia di Gaza, dalla Cisgiordania e da Gerusalemme Est: le direttive europee infatti non riconoscono la sovranità israeliana in questi territori.

L’Europa è un mercato estremamente importante per Israele e infatti il 31% delle sue esportazioni sono nel vecchio continente. Chiaramente, un cliente deve essere particolarmente esigente per notare la differenza tra i prodotti realizzati nei territori e quelli confezionati all’interno delle frontiere del 1967. Tuttavia, il danno potenziale è enorme.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il KaWaDe fu distrutto da un incendio e poi ricostruito sulle sue rovine. L’edificio è stato da sempre il gioiello di Berlino: Jandorf desiderava che diventasse un centro in grado di far concorrenza a Parigi e a Londra. Nel 1933, quando l’azienda venne acquistata da Hermann Tietz, i nazisti occuparono il grande magazzino e licenziarono tutti i dipendenti ebrei. Oggi il KaDeWe è il grande magazzino più esteso del continente europeo.