Ebrei e musulmani uniti in cucina per il Mitzvah Day

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di Ilaria Ester Ramazzotti

mitzvah dayLONDRA -. Il menu ha soddisfatto tutti i requisiti kasher e halal: zuppa di verdure, torta salata vegetariana, apple crumble e un assortimento di biscotti. È il menu ‘interreligioso’ realizzato per offrire un pasto caldo ai senzatetto, preparato dalle 40 mila persone che in Gran Bretagna hanno partecipato al Mitzvah Day domenica 22 novembre. L’iniziativa è stata organizzata dalle comunità ebraiche in centinaia di sinagoghe e di scuole in tutto il paese, coinvolgendo i volontari delle vicine moschee e chiese.

Il rabbino capo del Regno Unito e del Commonwealth Ephraim Mirvis e l’imam Ibrahim Mogra, segretario generale del Consiglio musulmano della Gran Bretagna, sbucciate e tagliate le verdure, hanno assistito ai caotici lavori in corso nella cucina della sinagoga Edgware United, a nord-ovest di Londra. Tra tini di patate, mucchi di buccia di mela e gusci d’uovo, decine di volontari – tra cui il deputato laburista Luciana Berger – hanno cucinato pasti di tre portate da portare al vicino centro d’accoglienza Barnet Winter Shelter.

Rav Mirvis ha detto al Guardian di provare “una quantità enorme di orgoglio per la generosità, l’altruismo e l’impegno comunitario” dimostrati durante il Mitzvah Day, definendo l’aspetto interreligioso uno dei fondamenti della giornata. “Dobbiamo rafforzare i legami e costruire ponti per la tolleranza e l’armonia”, ha aggiunto.

“La Gran Bretagna è diventata una società multiculturale e multi religiosa – ha evidenziato l’imam Mogra -. “È molto importante essere coerenti e non solo parlando, ma anche con le azioni” e “entrambe le fedi hanno insegnato l’importanza della comune umanità”.

Il Mitzvah Day si svolge nel Regno Unito da dieci anni e coinvolge oggi circa 350 comunità ebraiche. “Più o meno tutte le principali sinagoghe, i movimenti giovanili e le scuole ne fanno parte”, ha detto la fondatrice dell’evento Laura Marks. “L’impegno delle comunità ebraiche è enorme” e coinvolge anche chi, pur non frequentando regolarmente la sinagoga, ha ancora voglia di impegnarsi” e di confrontarsi con la propria eredità ebraica.