Freedom Flotilla bloccata prima di Gaza

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Sabato 20 ottobre i palestinesi della Cisgiordania, dopo sei anni, sono tornati a votare. Sono le prime elezioni dopo le legislative del 2006, e a quanto pare non hanno fatto palpitare i cuori degli abitanti delle città e dei 94 villaggi della regione chiamati a votare le nuove amministrazioni locali. L’esito del resto è quasi scontato: poichè Hamas le ha boicottate, i candidati appartengono tutti a Fatah.
Nello stesso giorno, nella Striscia di Gaza controllata da Hamas, altri palestinesi attendevano l’arrivo della nave svedese Estelle di “Freedom Flotilla”. La nave, partita da Napoli il 6 ottobre avrebbe dovuto forzare il blocco imposto da Israele a Gaza dopo il 2007 (quando cioè Hamas ha preso il controllo della regione). A bordo c’erano 25 attivisti filopalestinesi provenienti dall’Europa, dal Canada, dagli USA, anche da Israele, con aiuti umanitari per i bambini. La nave tuttavia è stata fermata dalle unità dell’esercito israeliano in acque internazionali, a 30 miglia nautiche da Gaza e poi dirottata al porto di Ashdod. A quanto hanno detto quelli dell’IDF, sulla nave non c’erano nè giocattoli, nè medicine.

Uno dei due attivisti israeliani che si trovavano a bordo della Estella, Yonatan Shapira, ha fatto sapere, tramite la madre, che l’IDF avrebbe fatto uso di pistole taser contro i passeggeri della flotilla. Il portavoce dell’IDF ha dichiarato invece che i militari sono saliti a bordo della Estelle e l’hanno dirottata senza ricorrere all’uso della forza.

Conclusa l’operazione il primo ministro Benjamin Netanyahu ha elogiato alla TV israeliana l’azione condotta dall’esercito. Gli attivisti della Estella, secondo Netanyahu,  sanno che a Gaza non è in corso alcuna crisi umanitaria; il loro scopo è soltanto quello di provocare e diffamare Israele. Il premier ha aggiunto inoltre che se davvero la principale preoccupazione della flotilla sono i diritti umani, allora dovrebbero dirigersi in Siria.

Fra i passeggeri e l’equipaggio della nave Estelle c’erano fra gli altri anche membri del parlamento greco, svedese, americano, canadese, norvegese e israeliano.

Il governo israeliano, già in altre occasioni, aveva fatto sapere che qualsiasi organizzazione o Stato volesse portare aiuti umanitari a Gaza, poteva farlo utilizzando i valichi esistenti nel territorio palestinese, coordinandosi con le autorità israeliane.