Buone nuove dal Cile

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La comunità ebraica cilena guarda con favore e speranza a Michelle Bachelet, la nuova presidente eletta metà marzo, una delle prime donne leader in Sudamerica.

A Santiago vivono il 90% degli ebrei del paese, circa 15.000 su una popolazione di 16 milioni.
Tre dei 20 ministri che la Bachelet ha chiamato a far parte del suo gabinetto sono ebrei: il ministro per le miniere, quello per la pianificazione e cooperazione e quello per le opere pubbliche e infrastrutture.

Le relazioni Cile-Israele stanno migliorando, con gli scambi commerciali in crescita fra i due paesi, anche se il Cile ha spesso dato voto contrario in sede Onu per via della pesante influenza della lobby palestinese presente nel paese.

Oltre mezzo milione di cileni infatti sono di origine araba o palestinesi, e hanno un’enorme influenza economica e politica. In passato non sono mancati forti contrasti fra le comunità araba ed ebraica soprattutto nei periodi di maggior tensione in Medio Oriente. Durante la seconda Intifada si costituì una potente fazione filopalestinese che non esitò a ricorrere a una pesante propaganda antisemita per indebolire ancor più la comunità ebraica locale.