Cartello contro Israele a Lille

“Basta propaganda contro Israele”: l’appello degli intellettuali su Le Monde

Mondo

di Nathan Greppi
Il quotidiano francese Le Monde ha recentemente pubblicato un appello firmato da diversi intellettuali di ambiti diversi che denunciano il clima di intolleranza che si sta creando nei confronti di Israele e degli ebrei, usando come scusa il conflitto con i palestinesi. Tra i firmatari si possono trovare filosofi (Michael Walzer, Elisabeth Badinter, Jean-François Braunstein, Alain Finkielkraut e Michel Onfray), storici (Elie Barnavi, Georges Bensoussan, Jacques Julliard e Pierre Nora), scrittori (Paul Berman, Pascal Bruckner, Mohamed Louizi e Boualem Sansal), il politologo Pierre Manent e il regista Elie Chouraqui.

L’appello inizia così: “L’attuale situazione in Medio Oriente non è solo il risultato di decenni di scontri tra israeliani e palestinesi, ma è anche alimentata da centinaia di anni di persecuzione degli ebrei nei paesi arabi e in Europa.” Secondo loro, il conflitto israelo-palestinese non può essere “ridotto alla visione binaria di un confronto tra i ‘bravi palestinesi’ e i ‘cattivi israeliani’, se non da propagandisti o da ignoranti.” Una visione che tuttavia vede coinvolte “diverse organizzazioni – pensiamo ad esempio alle Nazioni Unite –, organi di stampa, nonché un numero significativo di intellettuali e artisti, personalità politiche e mediatiche.”

Per i firmatari, “si tratta di propaganda di Stato, che consiste nell’inventare il crimine per uccidere meglio lo stato con il pretesto dell’apartheid che non esiste (gli arabi israeliani godono degli stessi diritti degli ebrei israeliani, hanno deputati nella Knesset, un giudice della Corte Suprema, consoli e ambasciatori, medici e infermieri).” Secondo loro, con la scusa delle accuse di apartheid “si è pronti a far uccidere l’ultimo palestinese per servire la propria agenda.”

Da notare che tra i firmatari c’è anche chi in passato era vicino a posizioni filopalestinesi, salvo cambiare approccio nel corso degli anni: nel suo saggio del 2005 Trattato di ateologia, Onfray riservava non poche critiche nei confronti d’Israele, ma si è cominciata a notare una sua netta presa di posizione contro l’antisemitismo in Francia soprattutto a partire dal 2017, dopo l’omicidio di Sarah Halimi.

(Foto: cartello contro Israele a Lille, nel maggio 2021. Fonte:lavoixdunord.fr)