di laria Ester Ramazzotti
Sarà inaugurato il 29 giugno a Kfarnabrakh, a 45 chilometri da Beirut, il primo Giardino dei Giusti del Libano, con nove alberi per nove Giusti dell’umanità di etnie, religioni e credi diversi (nella foto). L’iniziativa è promossa da Gariwo in collaborazione con l’associazione Annas Linnas di Padre Abdo Raad.
“Si è pensato a un Giardino perché capire e difendere la natura, per assicurare una vita migliore per tutti, è un’aspirazione comune a gruppi etnici, religioni, nazionalità e classi di età diversi. Amare la natura è una preghiera a Dio, poiché tutte le religioni riconoscono il proprio Dio come creatore – ha spiegato Padre Abdo Raad, Padre greco-melchita-basiliense che nel 2009 ha fondato l’associazione Linnas per favorire la convivenza tra la popolazione locale e i rifugiati -. Nella primavera del 2019 sono stati piantati nel Giardino di Kfarnabrakh olivi, simbolo di pace, a ricordo e testimonianza di Giusti dell’umanità la cui memoria sarà resa imperitura dalla pietra del Libano in cui saranno incisi i loro nomi”, ha aggiunto il religioso.
“Condividiamo il concetto del giardino come luogo d’incontro e dialogo”, fa sapere l’associazione Gariwo, che “dal 2003 promuove la realizzazione di Giardini dei Giusti per onorare figure esemplari di resistenza morale coinvolgendo scuole, cittadini, associazioni e istituzioni”, con un impegno che “ha portato alla realizzazione di una rete di 114 Giardini in Italia e 12 nel mondo”.
“Sono molto felice che in Medio Oriente nasca un nuovo luogo di memoria dei Giusti, che si aggiunge a quello realizzato nel 2016 a Tunisi all’interno dell’Ambasciata d’Italia e al Giardino del Bene creato nel 2017 in Giordania con l’associazione EcoPeace Middle East”, ha dichiarato Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia e co-fondatore di Gariwo, che il 29 giugno parteciperà alla cerimonia d’inaugurazione assieme all’Ambasciatore della Repubblica d’Armernia in Libano Vahagan Atabekyan, a Padre Abdo Raad e al rappresentante del Comune di Kfarnabrakh.
Questi i Giusti che saranno onorati:
– Carlo Angela, medico, padre del giornalista televisivo e scrittore Piero, si oppose al fascismo e tra il 1940 e il 1945 ha salvato dalla deportazione perseguitati e dissidenti politici
– Faraaz Hussein, studente bengalese, nel 2016 durante un attentato terroristico a Dacca, ha rinunciato a salvarsi per non abbandonare le sue amiche
– Jakob e Elisabeth Künzler, coniugi svizzeri, hanno soccorso gli armeni durante il genocidio. Nel 1922 si erano trasferiti in Libano, dove hanno salvato 8 mila orfani
– Antonia Locatelli, uccisa nel 1992 per avere denunciato il genocidio in Rwanda
– Fridtjof Nansen, Nobel per la pace nel 1922, ha creato uno speciale passaporto per gli apolidi e le vittime dei genocidi
– Andrej Sacharov, fisico russo, premio Nobel per la pace 1975, ha denunciato al mondo i pericoli del nucleare e difeso i diritti umani
– Sophie Scholl, universitaria del gruppo Rosa Bianca, giustiziata nel 1943 per avere cercato di risvegliare la coscienza del popolo tedesco
– Azucena Villaflor, uccisa in Argentina nel 1977 per avere denunciato la sorte dei desaparecidos con il movimento delle “Madres de Plaza de Mayo”
– Armin T. Wegner, scrittore tedesco, ha denunciato al mondo il genocidio degli armeni del 1915, il gulag e l’antisemitismo nazista del 1933
La cerimonia sarà anche l’occasione per ringraziare l’associazione svizzera Elias e in particolare il suo Presidente, Yves Tabin, per l’importante contributo donato per la realizzazione del Giardino.
Tunisia, il Premio Mohamed Abid 2019 a SIA, Società Italiana di Assistenza
L’Ambasciatore italiano in Tunisia Lorenzo Fanara consegna oggi 26 giugno nel Giardino dei Giusti presso l’Ambasciata d’Italia a Tunisi il Premio Mohamed Abid 2019 a SIA, Società Italiana di Assistenza. SIA è una organizzazione no-profit che accompagna i cittadini italiani residenti o di passaggio in Tunisia con servizi di assistenza sanitaria, distribuzione di sussidi straordinari e vestiario, attività ricreative per anziani e eventi sociali. La cerimonia sarà preceduta dall’intervento di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti, che presenterà il suo ultimo libro Il bene possibile.
Il premio è dedicato alla memoria di Mohamed Abid, cittadino tunisino che nel 2003 ha sacrificato la propria vita per salvare una donna e due bambini italiani in difficoltà nel mare di fronte ad Agrigento e onorato come Giusto nel Giardino di Tunisi un anno fa.
Il Giardino dei Giusti di Tunisi, il primo in un Paese arabo, è stato inaugurato il 15 luglio 2016 con la dedica di alberi a cinque Giusti arabi e musulmani del passato e del nostro tempo che, a rischio della vita, hanno lottato contro la persecuzione, il terrorismo e per la difesa dei diritti umani.