Ariel Muzicant: “Il 50% delle piccole comunità ebraiche scomparirà nei prossimi 30-50 anni”

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di Ilaria Ester Ramazzotti
“I dati attuali mostrano che i matrimoni misti e l’assimilazione nella diaspora ebraica hanno raggiunto il massimo. Se questa tendenza continuerà, gran parte della diaspora ebraica scomparirà entro una o due generazioni. In altre parole, il 50% delle piccole comunità ebraiche scomparirà nei prossimi 30-50 anni”. Lo ha detto lo scorso 16 gennaio Ariel Muzicant (nella foto), presidente del Congresso ebraico europeo, nel corso di un convegno organizzato a Gerusalemme dalla divisione Europa e dalla divisione diaspora e religioni del ministero degli Esteri israeliano, che ha ospitato circa 40 rappresentanti di comunità ebraiche provenienti da 28 Paesi. Lo ha riportato il Jerusalem Post.

Il ministro degli Esteri Eli Cohen, intervenuto al convegno, ha detto ai partecipanti che “il rapporto con le comunità ebraiche è uno dei pilastri del lavoro delle missioni del ministero degli Esteri nel mondo. Siamo felici di ospitare i capi delle comunità e delle organizzazioni ebraiche dei Paesi europei presso il ministero degli Esteri a Gerusalemme e non vediamo l’ora di sentire da voi le sfide che devono affrontare i nostri fratelli e sorelle nella diaspora”.

In occasione dell’evento i partecipanti hanno discusso temi rilevanti per la vita ebraica nella diaspora, come l’antisemitismo, l’incitamento all’odio su Internet, la legislazione che limita la vita ebraica, le aspettative per la prossima generazione, i cambiamenti in atto in Medio Oriente e il rapporto tra lo Stato di Israele e le comunità ebraiche in Europa.

“Per 125 anni, la diaspora ha costruito e sostenuto lo Stato di Israele – ha sottolineato a proposito Ariel Muzicant -. Anche se ciò deve continuare, abbiamo bisogno di un importante cambiamento di paradigma”. Il presidente del Congresso ebraico europeo ha poi chiesto alle istituzioni israeliane ed ebraiche di “aumentare sostanzialmente i loro investimenti per gli ebrei della diaspora”, principalmente in tre modi.

Per quanto riguarda l’istruzione, Muzicant ha affermato che “abbiamo bisogno di scuole ebraiche, scuole domenicali, materiale didattico e insegnanti. Dobbiamo avere più del 70% dei bambini nelle scuole ebraiche e istruire insegnanti ebrei delle comunità europee in Israele”. La seconda questione che ha sollevato riguarda la necessità di “portare il maggior numero possibile di ebrei in Israele” e di “aumentare e riavviare programmi come Birthright Israel, Masa Israel e Limmud”. Terzo punto, la necessità che i governi “incrementino o creino programmi per portare la cultura, la tradizione e la religione ebraica a tutti i settori della popolazione ebraica al di fuori di Israele”.

“I matrimoni misti sono al 50% in Europa e al 75% negli Stati Uniti” – ha specificato Muzicant -. L’assimilazione è il più grande nemico del popolo ebraico oggi. Non possiamo continuare a costruire la vita ebraica esclusivamente sull’antisemitismo e sul ricordo della Shoah. Se vogliamo promuovere la vita ebraica al di fuori di Israele, dobbiamo aumentare il raggio d’azione e portare la conoscenza ebraica al maggior numero possibile di ebrei”.