Argentina, antisemitismo perfino nei fast-food

Mondo

di Roberto Zadik

Proteste dalla Comunità ebraica per l’hamburger “Anna Frank” e le patatine “Adolf”

L’antisemitismo odierno non si ferma nemmeno a tavola e recentemente il fast food argentino Honky Donky avrebbe utilizzato due nomi decisamente “indigesti” come Adolf per le sue patatine fritte e Anne Frank per il suo nuovo hamburger. Stando a quanto racconta il sito JTA, Jewish Telegraphic Agency nell’articolo di Jackie Hajdeberg uscito lo scorso 3 agosto, la Comunità ebraica di Rafaela, cittadina nelle vicinanze di Buenos Aires ha prontamente denunciato “l’estro” di questo fast-food annunciando su Facebook un’imminente azione legale ed esprimendo nel messaggio “repulsione e indignazione”.

 

Secondo vari media argentini, come riporta il JTA, quanto compiuto dal locale costituisce una violazione della rigida legislazione nazionale contro ogni discriminazione etnica, religiosa e fra Paesi che prevede pene molto severe, dalla multa alla reclusione. Successivamente, in risposta alle minacce legali, il fast food ha tolto dal menu le patatine Adolf e cambiato il nome dell’hamburger da Anne Frank ad Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII, controverso sovrano inglese che accusandola di averlo tradito la fece decapitare.

 

Il ristorante si è scusato su Instagram “per l’irresponsabilità nella scelta di questi nomi che aprono ferite nell’umanità intera”. “Questa situazione” ha proseguito la replica “ci induce a riflettere sull’inaccettabile banalizzazione del dolore delle milioni di vittime degli stermini e dei totalitarismi”. Come ha evidenziato il testo dell’articolo, Adolf non sarebbe l’unico dittatore menzionato dal menu del fast-food. Qualche esempio? Fra le pietanze ci sarebbero anche le patatine Benito, alludendo a Mussolini e gli hamburger Gengis, diminutivo di Gengis Khan e Mao in riferimento al tiranno cinese Mao Zedong.

 

Infuriata da quanto accaduto, la Comunità ebraica locale ha fatto sapere al sito JTA di essere informata dal marzo scorso sul menu del ristorante interrogandosi, come ha confermato Ariel Rosenthal uno dei suoi membri di spicco, sulle ragioni del ritardo di questa modifica. Nella sua nota la Comunità ha evidenziato la propria costernazione riguardo all’episodio, visti gli ottimi rapporti con la società circostante e “l’eccellente integrazione interreligiosa”. Rivolgendosi al locale, Rosenthal ha evidenziato la propria indignazione invitando il personale a riflettere sull’episodio “nella speranza che non accada mai più” come ha affermato.

 

Accanto alla Comunità, hanno protestato varie organizzazioni ebraiche, come l’Associazione Culturale e sportiva israelitica I.L.Peretz che ha espresso il proprio sdegno. “Immaginiamo – ha affermato in un comunicato – che per questioni di marketing si arrivi ad utilizzare nomi sconvolgenti per semplici prodotti alimentari”. Nel suo messaggio, l’associazione ha invitato il ristorante Honky Donky a scegliere per i propri snack nomi di figure positive, da Gandhi, a Madre Teresa a Martin Luther King Jr al Dalai Lama.