Roma: al Maxxi si festeggiano i 75 anni di Israele

Italia

di Nathan Greppi
Entrando nel vasto complesso, i primi invitati hanno iniziato in breve tempo ad approfittare del buffet e a visitare le opere d’arte nelle sale adiacenti, accompagnati da un gruppo musicale che suonava nella sala principale. Man mano che sono iniziati ad arrivare gli ospiti più importanti, i presenti si sono concentrati tutti davanti al palco, per celebrare tutti insieme l’importante anniversario. L’occasione era talmente gioiosa che politici di fazioni contrapposte, dirigenti delle comunità ebraiche romana e milanese, giornalisti, ambasciatori e ufficiali militari di diversi paesi si sono goduti tutti insieme una serata rilassante, mettendo da parte le loro abituali divergenze.

Questa, in sintesi, è l’atmosfera che si è respirata lunedì 8 maggio a Roma presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, dove si è tenuta una cerimonia per festeggiare i 75 anni della nascita dello Stato d’Israele, allestita in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

Nel dare il benvenuto agli invitati, l’Ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar ha affermato che “i rapporti tra Italia e Israele sono sempre stati buoni, ma oggi lo sono più che mai. Sia l’Italia che Israele si trovano difronte a delle sfide, […] credo che affrontare in maniera congiunta queste sfide […] migliorerà la nostra capacità di gestire queste cose a beneficio di entrambi i popoli”.

La sua opinione sembrava essere condivisa dal Presidente della Knesset Amir Ohana, che ha avuto come interprete l’insegnante della Scuola Ebraica di Milano e traduttrice di narrativa israeliana Raffaella Scardi. “Italia e Israele sono Stati moderni di due popoli antichi”, ha dichiarato. “Nata da 2000 anni di preghiere e dalla necessità di assicurare l’incolumità e la sicurezza del popolo ebraico, Israele è rapidamente diventata un paese unito da un obiettivo comune e da una storia comune, nato migliaia di anni fa”.

Dello stesso avviso il Viceministro degli Esteri italiano Edmondo Cirielli, che parlando di Israele ha voluto rimarcare “la resilienza, la determinazione e il coraggio che caratterizzano la storia di questo paese. Israele rappresenta la speranza, e testimonia la perseveranza dell’essere umano contro le avversità”.

Come Ohana, altri ospiti hanno posto l’accento sulle sfide superate dagli ebrei nell’antichità e sulle radici ebraico-cristiane dell’Occidente. Così ha fatto il Presidente del Senato Ignazio La Russa, secondo cui “oltre ad avere una storia antica comune, Italia e Israele, io credo che tutta l’Europa debba molto alla cultura giudaico-cristiana. Senza la cultura giudaico-cristiana, non ci sarebbe nessuna identità europea”.

Analogamente, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ricordato come “lo Stato d’Israele è nato in concomitanza con la nostra Repubblica, e non è una coincidenza del tutto casuale: due popoli che hanno sofferto molto, nel corso della storia e soprattutto del XX secolo, hanno riacquistato contemporaneamente la libertà e l’autonomia.” Secondo lui, l’esistenza d’Israele è legittimata dall’antica presenza degli ebrei in quella terra sin dai tempi biblici.

Dopo la cerimonia, sono stati cantati gli inni nazionali italiano e israeliano, per poi proseguire con il taglio della torta coi colori della bandiera israeliana e gli stereo che trasmettevano musica pop israeliana.

L’ambasciatore Alon Bar taglia la torta dei 75 anni di Israele

Al di fuori della cerimonia, è stato possibile visitare la mostra d’arte moderna Conscious Collective che comprende tre opere murali degli artisti israeliani Tsibi Geva, Maria Saleh Mahameed e Noa Yekutieli che raccontano una complessa realtà culturale tra identità e luoghi, memoria e legami.