Milano antifascista si ribella a Forza Nuova

Italia

Un segno forte a sostegno dell’antifascismo. Nella mattinata di domenica 5 aprile, per rispondere al convegno indetto da Forza Nuova, che ha radunato in città esponenti dell’estrema destra provenienti da tutta Europa, l’Anpi e l’Aned hanno organizzato una contromanifestazione nel cuore della città. Numerose sezioni di partigiani milanesi e membri dell’associazione nazionale ex deportati si sono riuniti in piazza Della Scala per deporre una corona alla targa che ricorda Milano città medaglia d’oro della Resistenza. Subito dopo, il corteo dei manifestanti si è recato alla Loggia dei Mercanti per consegnare alla memoria delle vittime milanesi del nazifascismo una seconda corona. La lunga sfilata, guidata dai rappresentanti delle associazioni, seguiti da anziani, famiglie e molti giovani, ha attraversato galleria Vittorio Emanuele cantando le canzoni storiche della Resistenza. “Vedo tanti e tanti giovani – ha affermato Tino Casali, presidente dell’Anpi – è necessario ricordare la Resistenza e raccontare ai nostri ragazzi cosa è stata la guerra partigiana: un momento di tale mobilitazione contro il totalitarismo, che ha cambiato il modo di considerare l’azione politica. Dobbiamo portare avanti il nostro impegno ancora oggi, dobbiamo continuare a credere nella libertà, nella giustizia e nella democrazia”. Alla manifestazione era presente anche Gianfranco Maris, presidente nazionale dell’Aned. “La nostra presenza risponde alla provocazione in atto oggi a Milano, consentita dalle autorità. Permettere questo convegno non è un atto democratico. Questi gruppi nazisti negano la Shoah, dichiarano apertamente che non può esistere un’Europa democratica e sostengono la violenza. Se questo è il concetto di democrazia avvallato dalle autorità, noi non lo condividiamo”.

L’annunciato convegno dell’estrema destra europea si è svolto senza i temuti e annunciati scontri. La massiccia presenza di uomini delle forze dell’ordine, le strade transennate e le fermate della metropolitana chiuse hanno aiutato a mantenere sotto controllo la situazione. Nel primo pomeriggio, mentre in piazza Della Scala prendeva il via la contromanifestazione antifascista, militanti di diversi gruppi, dal nostrano “Forza Nuova”, all’inglese “British National Party”, al francese “Front National”, fino al greco “Proti Grammi”, sono stati scortati da polizia e carabinieiri all’Hotel Dei Cavalieri di via Larga. Il tema del convegno, dal titolo: “La nostra Europa. Popoli e tradizione contro banche e poteri forti” era l’attuale situazione economica. Come ha dichiarato Roberto Fiore, segretario nazionale di “Forza Nuova”: “Noi e le altre forze a noi simili in Europa lanceremo una proposta politica che conduca a una vera rivoluzione sociale, che non passa per le banche come vuole il G20, ma che si fondi sulla vera economia, sull’agricoltura e sul settore manifatturiero”. L’estrema destra vuole, quindi, porre un limite alla finanza virtuale e promuovere il controllo dello Stato. In merito alle polemiche che hanno accompagnato l’organizzazione del convegno si è espresso Angelo Balletta, 21 anni, segretario cittadino di “Forza Nuova”: “È abbastanza paradossale, che la piazza sia militarizzata, come a dire che non abbiamo il diritto di esprimere le nostre idee, le nostre tematiche, ma siamo riusciti lo stesso a organizzare la cosa”. A detta dei promotori, il raduno era aperto alla cittadinanza e alle autorità cittadine. Ai giornalisti, che chiedevano se non vi fosse un’evidente contraddizione nell’indire un raduno dell’estrema destra in una Repubblica che si dichiara fondata sull’antifascismo, Roberto Fiore ha risposto, liquidando le polemiche: “Fascismo e Antifascismo sono questioni vecchie che non interessano più a nessuno”. Forse è il caso di chiederlo ai partigiani e agli ex deportati nei campi di sterminio nazisti riuniti in piazza Della Scala in quella stessa mattina.

In molti hanno preso le distanze e fatto dichiarazioni volte a contestare il raduno dell’estrema destra. E non soltanto in Italia. Qualche giorno fa, 55 europarlamentari avevano aderito all’appello dall’associazione Partigiani per chiedere che la manifestazione fosse vietata. Nella giornata di sabato Guido Podestà, candidato alle provinciali milanesi del Pdl, ha dichiarato: “Credo sia intollerabile che gruppi di estrema destra, ma anche tanti di estrema sinistra, interpretino il diritto a manifestare come occasione di creare momenti di scontro. Questa città ha diritto di vivere nel rispetto reciproco delle regole civiche che tutti conosciamo”. Così, invece, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati ha commentato la conclusione senza scontri della lunga domenica: “Milano ha saputo isolare l’estrema destra e ha scelto di essere da un’altra parte. Sono stato l’unico a chiedere che fosse convocato in questa occasione il Comitato per l’Ordine e la sicurezza e sono felice di avere visto un’efficace risposta delle forze dell’ordine, che hanno fatto capire all’ultra destra che non c’era spazio per alcuna provocazione e che hanno impedito il verificarsi di incidenti. La vera Milano, oggi, era ben lontana da piazza Missori. Era questa mattina alla Stramilano, alla festa dei fiori sui navigli, era alla festa di Affori, dove sono stato questo pomeriggio e ho visto migliaia di persone. Era in piazza Scala a presidiare pacificamente in nome dell’antifascismo”.
Riguardo alle persone presenti davanti al Piermarini per partecipare all’happening culturale organizzato da Moni Ovadia e Bebo Storti, si è espresso Avram Hason: “Bella la reazione dei milanesi. In piazza Scala ho incontrato una coppia settantacinquenne, arrivata in bici da Baggio solo per fare sentire alla Moratti e a De Corato il loro malumore, senza violenza, senza alcuna arrabbiatura, ma con una certa, toccante tristezza. Ho visto presenti anche i ragazzini dell’Hashomer Hatzair. Avevano fra le mani uno striscione che recava una frase che voglio fare mia adesso: Perché la stupidità e l’ignoranza non sono vietate?”.