Corridoi umanitari: una famiglia siriana accolta grazie a UCEI, Cem e Sant’Egidio

Italia

di Redazione
«La Comunità Ebraica di Milano è sempre pronta a mettersi in gioco quando si tratta di aiutare attivamente il prossimo. Ringrazio la comunità di Sant’Egidio per averci nuovamente dato l’opportunità di farlo, nell’ambito del progetto ‘Una mano per’, con questa famiglia siriana con quattro bambini piccoli. Spero che questo esempio possa essere seguito anche da altri, abbiamo coinvolto varie Associazioni Ebraiche, come il Bené Berith, l’AME, il volontariato Federica Sharon Biazzi Onlus, Beteavòn, Joi e i movimenti giovanili della Comunità Ebraica, Hashomer Hatzair e Benè Akiva, tutti con un grande bagaglio di esperienze nel campo del volontariato» così il Presidente della Comunità Ebraica di Milano Milo Hasbani commenta l’iniziativa che si concretizza in questi giorni.

Si tratta di offrire un sostegno ai corridoi umanitari. Una famiglia di siriani musulmani di Aleppo sarà ospitata in un appartamento a Milano, grazie anche all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e alla Comunità ebraica di Milano.

Martedì 28 gennaio arriva dunque  a Milano una famiglia siriana di sette persone (genitori con quattro bambini e un parente) che sarà sostenuta dall’UCEI, dalla Comunità ebraica  insieme alla Comunità di Sant’Egidio per l’inserimento a Milano. Il progetto è stato promosso dal 2016 dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese, alle quali si aggiungono oggi l’UCEI e la CEM.

(Qui la notizia del TgR delle 19.30 del 28 gennaio (dal minuto 11.30)).

La famiglia, dopo un periodo nei campi profughi in Libano, è arrivata all’aeroporto di Fiumicino di Roma e proviene da Aleppo, città che ha visto in passato la convivenza tra religioni diverse e che da nove anni subisce la tragedia della guerra civile. Sono oltre 2.400 i profughi accolti con i corridoi umanitari in Italia, siriani in fuga dal conflitto e dal Corno d’Africa; il progetto è in corso anche in Francia, Belgio e Andorra.

 

 

Foto di repertorio EPA/Alamy