25 aprile: a Milano la Brigata Ebraica in prima linea

Italia

di Nathan Greppi
Come tutti gli anni, non sono mancate tensioni causate dagli attivisti di estrema sinistra, ma ciò non ha impedito al corteo della Brigata Ebraica di marciare con orgoglio al corteo per la Festa della Liberazione, che il 25 aprile ha sfilato come ogni anno a Milano da Porta Venezia fino a Piazza del Duomo.

Inizialmente alcuni partecipanti con le bandiere israeliane e altri di gruppi liberali (quali ad esempio militanti del partito Azione) si sono ritrovati più indietro, dove purtroppo sono stati attaccati e allontanati dagli estremisti dei centri sociali, che li hanno insultati e spintonati. Più avanti, i moderati si sono riuniti a coloro che sfilavano con lo striscione della Brigata Ebraica, preceduta da quella dell’ADI (Associazione Amici di Israele) e da un numeroso gruppo con le bandiere ucraine.

Nel complesso, questi gruppi, compreso quello dei rappresentanti della Comunità Ebraica di Milano e dell‘Ugei, hanno marciato tranquillamente, accolti dagli applausi dei passanti e da una pioggia inattesa. Come novità, quest’anno si sono uniti anche coloro che manifestavano in solidarietà con chi vive sotto regimi oppressivi, come a Cuba e in Iran, nonché con l’isola di Taiwan minacciata dalla Cina. A volte sono stati insultati da manifestanti estremisti e antiamericani, che però erano solo pochi casi isolati immersi in una folla composta da tanta brava gente.

I ragazzi dell’Hashomer Hatzair con i City Angels

 

Tra i momenti più commoventi, se ne possono annoverare almeno due: il primo quando un padre israeliano con bambini piccoli ha raccontato che suo nonno faceva parte della Brigata Ebraica, chiedendo per ragioni di orgoglio di reggere anche lui lo striscione. Il secondo è stato quando i ragazzi dell’Hashomer Hatzair, una volta giunti in Duomo, si sono messi a cantare tutti insieme. L’esempio di come anche tra i giovani che non hanno vissuto il fascismo per ragioni anagrafiche c’è la consapevolezza di dover sempre tenere accesa la fiaccola della libertà.

Sul palco, il presidente dell’Anpi provinciale di Milano Roberto Cenati ha fatto un intenso discorso, citando anche l’odio antiebraico: “L’antisemitismo che ha radici secolari si manifesta con frequenza sempre più inquietante. Solo qualche giorno fa il Memoriale della Shoah di Milano ha subito un vergognoso sfregio antisemita. Non è più tollerabile che si ripetano, con frequenza sempre più intensa, nel nostro Paese e a Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza, manifestazioni di movimenti neofascisti e neonazisti che, diffondono il virus della violenza, dell’intolleranza e dell’odio. Si sciolgano per legge le organizzazioni neofasciste e neonaziste che si contrappongono ai principi sanciti dalla Costituzione repubblicana”.