Un altro Exodus

Israele

1947-2007. Sono passati 60 anni dalla tragedia dell’Exodus, quando i sopravvissuti alla Shoah furono respinti dagli inglesi dalle coste della Palestina mandataria. L’anniversario non poteva passare sotto silenzio. Così il KH Francia (ma anche il KH Italia ha partecipato a un incontro), il CRIF, l’AUJF, il FSJU, l’ECJC e l’Agenzia ebraica con il supporto della Fondazione della Memoria della Shoah e di banche hanno organizzato un viaggio simbolico che ha avuto il 1° novembre il suo momento chiave con il viaggio della nave “Il sogno” che, con di 600 persone a bordo, è partita da Cipro per entrare trionfalmente nel porto di Haifa dove c’era ad accoglierla la marina israeliana, mentre nel cielo sfrecciavano gli aerei.

Ospiti d’onore della nave, la sopravvissuta di Auschwitz Noah Kliger, che nel 1947 era una dei passeggeri dell’Exodus, e il capitano di questa leggendaria nave, Ike Aronowicz.
Quest’operazione Exodus ha avuto molte sfaccettature ed è durata vari giorni con diversi momenti. Da Parigi, infatti, il 30 novembre due grandi aerei aspettavano i 600 passeggeri per portarli a Cipro. Tra questi c’erano 40 famiglie di olim francesi e un gruppo di ragazzi inglesi che si recavano in Israele per celebrare il loro bar mitzwà.

Per l’Italia c’era Claudia De Benedetti. L’abbiamo sentita proprio mentre stava per imbarcarsi sull’aereo e ha confessato a Mosaico la grande emozione del momento. “È il momento del distacco definitivo per questi nuclei familiari, che stanno salutando i loro amici e parenti accorsi a salutarli”, ci diceva. “Un addio alla Francia forse per sempre, visto che tutti hanno venduto anche la loro casa per ricominciare la vita in Israele”.

Un’umanità, varia, ci ha raccontato in un secondo momento di maggiore tranquillità, con storie diverse, come quella del signore di origine somala, non ancora convertito, che con kippà e tefillin saliva sull’aereo tenendo per mano la moglie francese e le due figlie. Oppure quella dell’israeliana che aveva tentato di integrarsi in Francia ma tornava con il suo nuovo nucleo familiare a “casa”. Molti di loro provenivano da Marsiglia e da piccoli centri.
“Una partenza organizzata collegialmente che si ripete da 4 anni”, ci ha detto Claudia De Benedetti, “fortemente voluta dal FSJU e dal suo presidente Pierre Besnainou in persona”.

L’Italia non rimarrà fuori da progetto Exodus ma organizzerà a La Spezia un convegno dal 22 al 24 novembre. Infatti alla fine del secondo conflitto mondiale, proprio dalla Spezia presero
il largo le navi che trasportarono verso Erez Israel i sopravvissuti alla Shoah. L’8 maggio
1946 salparono dalla Spezia la motonave “Fede” e la nave “Fenice”. Il 1° luglio 1947 partì la nave “Exodus”, alle cui vicende si ispirò Leon Uris nel romanzo omonimo, da cui nel 1958 fu tratto il film di Otto Preminger. La Spezia ancora oggi è ricordata in Israele con il nome di “Schàar Zion” (la Porta di Sion).