Muore Sonia: il dramma privato Peres

Israele

di Anna Coen

Shimon Peres e sua moglie Sonia

”E’ stato l’amore della mia vita. Tale restera’ fino al giorno in cui chiudero’ gli occhi”: con queste commosse parole il capo dello stato israeliano Shimon Peres ha oggi dato l’estremo addio alla moglie Sonia nel cortile del villaggio agricolo di Ben Shemen, ai margini della autostrada Tel Aviv-Gerusalemme.

Proprio a Ben Shemen, ai margini della piscina, si erano sposati il 1 maggio 1945 e da li’ erano partiti in viaggio di nozze, a bordo di una motocicletta. Vivevano allora nel Kibbutz Alumot: due giovani idealisti, impegnati a gettare le fondamenta del futuro Stato ebraico.

Sonia voleva una vita a contatto con la terra, la natura. Peres guardava verso orizzonti piu’ lontani. Sonia sarebbe stata al suo fianco per decenni, sia nei momenti di gioia, sia in quelli di grave difficolta’: ad esempio nei durissimi anni Ottanta, quando Peres era additato dai rivali del Likud come un nemico della Patria.

Col tempo, e con grande determinazione, Peres sarebbe riuscito a smussare gli angoli, fino a diventare l’uomo politico piu’ amato e rispettato del Paese. Quando tre anni fa si presento’ la occasione di suggellare la sua formidabile carriera politica con la nomina a Capo dello Stato, non ci penso’ due volte. Ma Sonia non ne voleva sapere. ”Era una donna del popolo – ha detto oggi Peres – Non voleva essere sopra al popolo”.

Per cui le loro strade si separarono: Peres entro’, da solo, nella maestosa residenza del Capo dello stato a Gerusalemme, mentre Sonia resto’ da sola nel loro modesto appartamento di Rehov Oppenheimer a Ramat Aviv, a Tel Aviv. Per diffendere la privacy, scrisse sul campanello: ‘Sonia Gal’.  Quella che avrebbe potuto essere la First Lady di Israele, frequentatrice dei potenti del mondo, si trovava piu’ a suo agio nell’assistere bambini non udenti. Negava interviste ai mass media, ma parlo’ volentieri con il bollettino scolastico di una nipote. ”Gli ideali erano i suoi beni, i suoi tesori” ha detto di lei Peres.

Adesso Peres resta solo, con i suoi ricordi, con i suoi rimorsi, con i suoi rimpianti. La notizia della morte della donna che e’ stata, ha detto, ”l’amore della mia vita’, gli e’ arrivato mentre era impegnato a Gerusalemme in un incontro di lavoro. La politica, innanzi tutto: ma davvero – si chiede adesso – ne valeva la pena ?