di Ilaria Myr
È una vittoria storica quella conquistata dall’atleta Lonah Chemtai Salpeter che è salita sul podio delle medaglie a Berlino giovedì 9 agosto cantando l’inno nazionale israeliano Hatikvah per la sua performance nei 10 km di corsa: un successo per l’atleta proveniente dal Kenya, che onora il suo Paese di adozione, Israele, dove è arrivata nel 1998, e un trionfo per Israele, che per la prima volta conquista una medaglia d’oro ai campionati di atletica.
“Questo è davvero un onore per il mio paese, un onore per la mia famiglia e un onore per me stesso per il lavoro che sto facendo”, ha detto Salpeter dopo aver vinto la corsa femminile di 10.000 metri al Campionato Europeo di Atletica 2018 a Berlino Mercoledì, completando la gara in 31 minuti, 43,29 secondi. “Sono veramente felice. L’ho sognato, ma non credevo che fosse successo “, ha aggiunto dopo essere arrivata in 9 secondi interi davanti a Susan Krumins dei Paesi Bassi, vincendo la medaglia d’oro.
Salpeter riceverà una sovvenzione di NIS 40.000 (circa $ 11.000) dalle autorità sportive israeliane per la sua vittoria.
Dal Kenya a Israele per amore
Nata in Kenya, Salpeter è arrivata per la prima volta in Israele nel 2008, come tata per un diplomatico all’ambasciata del Kenya. Corridore appassionato, è stata presentata all’allenatore israeliano Dan Salpeter, e i due si sono innamorati. Quando il suo periodo di lavoro per il diplomatico del Kenya è finito, Chemtai torna in Kenya, dove la coppia decise di sposarsi nella speranza di trasferirsi in seguito in Israele.
Il percorso però non è facile: la sua domanda di status di residenza di base viene respinta più volte. Il suo caso riceve l’attenzione dei media nazionali quando ha vinto la Maratona di Tel Aviv nel febbraio 2016, interrompendo il tempo di qualificazione per le Olimpiadi nel processo.
Ha corso la Maratona di Tel Aviv in due ore, 40 minuti e 16 secondi, quasi cinque minuti sotto il tempo di qualificazione per le Olimpiadi. Nessun’altra donna israeliana ha raggiunto il tempo necessario.
È solo dopo quella corsa che riceve i documenti di nazionalità che la portano a competere per Israele a Rio De Janeiro. Non riesce però a vincere una medaglia per un infortunio alla spalla.
Ora, ufficialmente israeliana, sposata e madre di un figlio piccolo, è la prima atleta a essersi avvolta nella bandiera di Israele a una competizione europea di atletica, con orgoglio. Una vittoria, questa, resa ancora più simbolica – come hanno fatto notare alcuni cronisti stranieri – dal fatto che sia stata raggiunta a Berlino: là dove nel 1936 si tenevano le Olimpiadi in pieno regime nazista, con Hitler presente, è sventolata alta la bandiera di Israele.