Attentati ISIS in Israele. Il premier Bennett ordina maggiori controlli

di Paolo Castellano

Dopo i recenti attentati dell’ISIS a Beersheva e a Hadera, il premier Naftali Bennett ha approvato una serie di provvedimenti straordinari per alzare i livelli di sicurezza in Israele con l’obiettivo di bloccare ulteriori attacchi terroristici.

Tra l’altro, il governo ha reso noto che verrà dislocato un maggior numero di agenti nelle zone più sensibili d’Israele e i militari in licenza potranno tenere con sé l’arma di servizio.

Come riporta TgCom 24, l’ultimo attentato è infatti avvenuto il 27 marzo, a Hadera, una località che si trova al centro del territorio israeliano. Secondo la polizia israeliana i due terroristi, appartenenti a una cellula terroristica del sedicente Stato Islamico, sono stati “neutralizzati” da alcuni agenti israeliani. Tuttavia, i due uomini armati hanno assassinato due persone e altre tre sono rimaste ferite.

Le due vittime sono Shirel Abukarat e Yezen Falah, agenti della polizia di frontiera israeliana, entrambi di diciannove anni. Shirel si era trasferita con la famiglia dalla Francia nel 2006 a Netanya, vicino a  Tel Aviv, mentre  Yezen era nato e cresciuto nel villaggio druso di Kisra-Sumei, in Galilea.

In base alle ultime ricostruzioni, gli assalitori avrebbero ferito con un’arma da fuoco un agente israeliano, portandogli via il fucile d’ordinanza. Gli autori dell’attentato sarebbero due cittadini arabi israeliani provenienti dalla cittadina Um el-Fahem. La polizia ha perquisito le loro abitazioni in cerca di ulteriori indizi su una possibile rete terroristica attiva nel paese. Secondo la televisione pubblica Kan, alcuni loro famigliari sarebbero in stato di fermo.

Invece, il 22 marzo il combattente dell’ISIS, Mohammad Ghaleb Abu al-Qi’an, beduino 24enne di Hura ed ex insegnante, ha accoltellato a morte tre israeliani a Beer Sheva, mentre una delle quattro vittime è stata uccisa travolta dall’automobile guidata dall’aggressore.

Nonostante la crudeltà degli ultimi attentati, Bennett sta lavorando per rafforzare il dialogo con i principali rappresentanti della popolazione araba residente nello Stato ebraico con l’obiettivo di raccogliere informazioni sui membri più pericolosi. Lo riporta Ansa.

Infine, il primo ministro ha esortato i cittadini ad alzare il livello di vigilanza.