La locandina dell'evento Uniti attraverso lo sport

Uniti attraverso lo sport, contro razzismo e antisemitismo. A Tel Aviv l’incontro internazionale a 85 anni dalle Olimpiadi nella Berlino nazista

Eventi

di Ilaria Ester Ramazzotti
Un evento che celebra la vittoria dello sport sul razzismo e sull’antisemitismo. Ad organizzarlo lo scorso 24 agosto all’arena sportiva Menora Mivtachim di Tel Aviv, con il titolo di ‘Uniti attraverso lo sport, sono stati il Maccabi Tel Aviv, l’Organizzazione mondiale sionista e il Center for Jewish Impact. L’occasione è stata data dalla ricorrenza degli 85 anni trascorsi dai Giochi olimpici ospitati dalla Germania nazista a Berlino nel 1936.

Quell’anno, nelle due settimane d’agosto che videro lo svolgersi delle competizioni sportive, la dittatura nazista trasformò l’evento internazionale in strumento di propaganda per promuovere l’immagine di una Germania nuova, unita e forte, celando le sue politiche antisemite, il razzismo e il crescente militarismo. In Europa e negli Stati Uniti furono invece lanciati appelli al boicottaggio di quei Giochi a causa delle violazioni dei diritti umani del paese organizzatore. Se quel boicottaggio fallì, ebbe il merito di fissare un primo importante precedente di questo genere nella storia delle Olimpiadi.

Per mantenere la memoria di quei giorni, per sostenere il vero senso dello sport e ribadire l’inviolabilità dei diritti umani, l’incontro ‘Uniti attraverso lo sport’ ha raccolto la partecipazione di personalità come l’ex presidente dello Stato d’Israele Reuven Rivlin, il ministro israeliano del turismo Yoel Razvozov, il ministro degli affari della diaspora Nachman Shai, il dirigente sportivo statunitense Adam Silver e il sindaco di Berlino Michael Müller, oltre a diversi diplomatici e atleti israeliani e stranieri. 

L’organizzazione Center for Jewish Impact ha poi consegnato a Rivlin il premio ‘Tolleranza nello sport’. “La battaglia contro l’antisemitismo, il razzismo e contro l’incitamento all’odio dovrebbe essere combattuta da tutti nel mondo”, ha detto l’ex presidente israeliano, come riporta il Jerusalem Post. “Non importa quale sia il colore della tua pelle o quale sia la tua fede, l’unica cosa che conta è quanto duro hai lavorato – ha proseguito -. Iniziative come questa sono molto importanti per lo Stato di Israele. Dimostrano che non possiamo perdere, perché la sportività prevale sempre”.

Adam Silver, che è commissario nella National Basketball Association degli Stati Uniti, ha sottolineato: “Il ruolo dello sport nella società è qualcosa di cui siamo orgogliosi nella NBA. In un periodo di un preoccupante aumento di incitamento all’odio, alla discriminazione e all’antisemitismo in tutto il mondo, dobbiamo tutti unire i nostri sforzi”.