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Due pianeti giganti grandi come Giove: la scoperta di un gruppo di astronomi israeliani

di Michael Soncin
Un gruppo internazionale di scienziati guidato da ricercatori israeliani ha individuato due nuovi pianeti giganti extrasolari interni alla nostra galassia, simili per dimensioni a Giove. I due corpi celesti sono così vicini alle loro stelle che compiono un moto di rivoluzione in meno di 4 giorni. A paragoni, il pianeta Terra compie un’orbita attorno al Sole in 365 giorni.

La ricerca pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics è stata coordinata dal professor Shay Zucker e dal dottorando Aviad Panhi della Raymond and Beverly Sackler School of Physics & Astronomy dell’Università di Tel Aviv, servendosi del satellite Gaia, dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). I due giganti, in riferimento al nome del satellite, sono stati chiamati rispettivamente Gaia-1b e Gaia-2b. 

Come si legge da ISRAEL21c, il satellite Gaia è stato “lanciato nel 2013 e continuerà ad operare fino al 2025 circa”. Gaia ha prodotto il catalogo spaziale 3D più preciso mai realizzato, infatti, il suo scopo principale è di mappare tridimensionalmente la struttura della Via Lattea. Con la sua tecnologia è in grado di tracciare le posizioni di circa 2 miliardi di stelle nella nostra galassia, con una precisione fino ad un milionesimo di grado. Per intenderci “è come stare sulla Terra e identificare una moneta da 10 shekel sulla luna”.

“I pianeti sono stati scoperti grazie al fatto che nascondono parzialmente le loro stelle ogni volta che completano un’orbita, causando conseguentemente una diminuzione ciclica dell’intensità della luce”, ha detto Panhi. Si può chiaramente comprendere che il cambiamento riscontrato nella differenza di luminosità è il dato che ha permesso di trovare i due pianeti. La scoperta è stata successivamente confermata da uno dei più grandi telescopi del mondo, il Large Binocular Telescope, situato in Arizona, “capace di rilevare piccole fluttuazioni nel movimento di una stella, causate dalla presenza di un pianeta in orbita”.

La nostra galassia, la Via Lattea, contiene almeno 100 miliardi di stelle, alcune stime parlano addirittura di 400 miliardi. Perciò se possiamo dire di conoscere discretamente i pianeti del nostro sistema solare, che tolto il declassato Plutone, sono 8, vi sono al di fuori, un numero sproporzionato di pianeti a noi sconosciuti.

I primi esopianeti hanno iniziato ad essere scoperti attorno al 1995. “La nuova scoperta segna un’altra pietra miliare nel contributo scientifico della missione di Gaia, che sta avendo un enorme impatto sul mondo dell’astronomia”, riporta il sito. I due nuovi pianeti sono i primi rilevati da Gaia e si prevede che se ne possano rilevare altri 40 tra i possibili candidati. “I dati continuano ad accumularsi ed è molto probabile che Gaia scoprirà molti altri pianeti con questo metodo in futuro”, ha affermato Zucker.

È lecito chiedersi se Gaia 1b e 2b abbiano dei potenziali per ospitare delle forme di vita, ma come spiega Panhi, i pianeti sono talmente vicini ai loro soli, con temperature attorno ai 1000° C, da escludere tale possibilità.

 

(crediti foto: ESA, Medialab)