di Nina Prenda
Situato in piazza Palestina, segnava il countdown fino al 2040, data entro la quale secondo l’ayatollah il «regime sionista» sarebbe stato letteralmente cancellato dalla storia. La distruzione dell’orologio ha un enorme peso politico perché era l’emblema della guerra psicologica dell’Iran contro Stato ebraico.
In piazza Palestina, a Teheran, c’era una volta un orologio digitale. Il tempo che scandiva non era un orario normale: era un conto alla rovescia che indicava, secondo le previsioni della Repubblica Islamica, la fine dell’esistenza dello Stato di Israele.
Posizionato in un luogo già intriso di simbolismo politico, l’orologio è stato collocato in Piazza Palestina per diventare l’epicentro delle attività anti-Israele. Un promemoria della missione ideologica dell’Islam incarnato dalla Repubblica Islamica dell’Iran ma anche un monito al pubblico internazionale, oltre che nazionale. Infatti il messaggio del countdown era in tre lingue: in persiano, in arabo e in inglese.
Il conto alla rovescia dell’“orologio della Distruzione di Israele” – così veniva chiamato – segnava il countdown fino al 2040. Una data che non è stata scelta a caso ma è legata alla profezia del 2015 della Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, secondo cui Israele avrebbe cessato di esistere entro quella data. Secondo la «profezia» della Guida suprema, entro il 2040 il «regime sionista» sarebbe stato letteralmente cancellato dalla storia. Quel display luminoso voluto nel 2017 era un monito permanente per rimarcare quotidianamente l’odio degli Ayatollah per il nemico ebraico.
L’orologio rappresentava uno dei simboli della propaganda e della guerra psicologica della dittatura islamica. Nella giornata di lunedì 23 giugno è stato fatto saltare in aria da un raid mirato dell’esercito israeliano. La sua distruzione ha un enorme peso politico perché “l’orologio della Distruzione di Israele” era l’emblema della guerra psicologica dell’Iran contro Stato ebraico.
Adesso che l’orologio è stato colpito, il contdown è finito e Israele sta vincendo la guerra contro la Repubblica Islamica – con il sostegno degli americani nella giornata di domenica 22 giugno sono stati colpiti i cuori del programma nucleare iraniano, tra cui Fordow – è il caso di dire per il regime degli Ayatollah: times is over.