Un dipinto di Konstantin Flavitsky 'Giuseppe venduto dai suoi fratelli'

Parashàt Vayeshev. Yaakov e Yosef, due sognatori

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La parashà di Vayeshev si apre con le parole: “Questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe…” Frase abbastanza strana per il semplice fatto che i figli di Yaakov erano dodici e non solo Yosef-Giuseppe.

Rashi cita tre ragioni per le quali Yosef viene indicato come il discendente di Yaakov.
Prima di ogni cosa il motivo fondamentale per il quale Yaakov ha servito Lavan era il matrimonio con Rachel, la madre di Yosef. In secondo luogo le fattezze e l’aspetto esteriore di Yosef erano esattamente identiche a quelle di Yaakov ed in ultima analisi tutto ciò che è accaduto a Yaakov è anche accaduto a Yosef: entrambi sono stati odiati, entrambi avevano fratelli che li avrebbero voluti uccidere.
Il Midrash, Bereshit Rabba 84,6, aggiunge poi altre analogie tra padre e figlio, quali: entrambi sono nati da madri sterili con difficoltà nel parto, entrambi hanno avuto ricchezze nella loro vita, entrambi hanno trascorso molti anni fuori dalla terra di Israele, entrambi sono morti in Egitto e lì sono stati imbalsamati in attesa di una vera sepoltura in Israele.
Quello che il midrash non mette in evidenza è che entrambi sono stati dei sognatori. Yaakov ha sognato una scala che saliva verso il Cielo con angeli che erano sulla scala in procinto di accompagnarlo fuori dalla terra di Israele.
Yosef sogna stelle e covoni, sogna il cielo e la terra, sogna il futuro e sogna il potere.
In entrambi i sogni – del figlio e del padre – il cielo occupa un orizzonte importante, così come la terra, solo che nel sogno di Yaakov la scala poggia sulla terra e va verso il Cielo, il luogo dal quale Yaakov cerca protezione ed aiuto.
Nei sogni di Yosef lo sguardo interno del giovane ragazzo è verso il Cielo, ma nel Cielo Yosef non cerca aiuto e protezione, almeno non in questa primissima fase della sua vita, bensì vede in Cielo, così come nel lavoro nei campi la conferma al proprio successo, un richiamo materiale e spirituale.
Yaakov stesso sarà un uomo dove l’incontro tra materia e spirito avrà successo: il suo lavoro presso Lavan gli procurerà enormi benedizioni anche grazie alle sue capacità di pastore.
Padre e figlio sono l’uno la continuazione dell’altro ed il secondo sarà il vero erede delle potenzialità del padre.
Ognuno di noi nasce con uno scopo nel mondo e riceve tutti gli strumenti per portare avanti la sua propria missione. Tra questi strumenti c’è l’ambiente in cui si nasce, l’eredità dei propri genitori, le caratteristiche fisiche e mentali. A volte questi strumenti sono elementi da utilizzare per poter portare avanti la nostra missione nel mondo, altre volte proprio gli strumenti sono muri da superare per poter portare avanti la nostra missione nel mondo.
Di rav Pinhas Punturello
(Foto: Konstantin Flavitsky, I fratelli vendono Giuseppe in schiavitù’, 1855)