Ritratto di una (ex) artista a New York

Libri

di Ester Moscati

Andrea Bern ha lasciato la scuola d’arte di Chicago e torna a New York: una sconfitta, un coming back home amaro, in cui una parte di sé, quella artistica, viene messa in secondo piano, quasi cancellata. Il lavoro di pubblicitaria va però al meglio, Andrea è brava, anche se non le piace quello che fa. Compreso il bere, le droghe e gli uomini. Troppi. Dieci, quindici anni volano e alle soglie dei quaranta fa i conti con l’essere single, avere amici luminosi e fragili, una analista inconcludente, una madre attivista di mille cause e un fratello musicista al quale il destino riserva il dramma atroce di una bimba malata.

Andrea arriva lentamente alla consapevolezza di essere importante per tutti loro, mentre di se stessa pensa sempre di non essere ancora “cresciuta”, di essere per sempre la figlia di un uomo morto di overdose sulla poltrona del salotto. Una rete di relazioni, cause, effetti che non possono prescindere da New York, città protagonista che in apparenza unisce e mescola e non dorme mai, ma dove le differenze ci sono, eccome: economiche, razziali, di orizzonte e di possibilità. Dopo I Middlestein e Santa Mazie, Jami Attenberg si conferma scrittrice di valore.

Ogni libro è molto diverso dagli altri, sia come impostazione, sia come tematiche. Resta costante una profonda sensibilità verso la società e i singoli. Bastano pochi tratti, poche frasi, per rendere i personaggi, anche quelli minori, interessanti e tridimensionali.

Jami Attenberg, Da grande, traduzione di Viola Di Grado, Giuntina, pp. 160, euro 15,00