Sei ebreo? Non puoi fare politica

Italia

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Emanuele Fiano, deputato del partito democratico, fondatore del movimento Sinistra per Israele, si candiderà alle primarie per la carica di Sindaco di Milano; Daniele Nahum, responsabile Cultura del PD milanese, impegnato e presente. Basta la loro visibilità per trasformarli in due ebrei sotto attacco.
Che avvenga nell’arena digitale di Facebook, o agli incontri e dibattiti in città, la storia non cambia: “Sono sionisti, sostengono gli assassini dei palestinesi, Israele è come l’Isis, non possono parlare”.

“Qualcosa, qualcuno sta riaprendo i tombini delle fogne nella campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative di Milano. – scrive l’on. Fiano sul suo profilo FB -
 Ricevo messaggi, leggo appelli e mi segnalano post che attaccano il mio e altrui essere ebreo, con i più classici stereotipi dell’antisemitismo di matrice nazista, fascista e dell’estremismo di sinistra filopalestinese. Chiedono ci sia tolto il diritto di parola. Un classico”.
A lanciare una campagna di odio e delegittimazione contro Emanuele Fiano, è stato Francesco Giordano, condannato per aver fatto parte del “gruppo di fuoco” che assassinò il giornalista Walter Tobagi. Se la prende anche contro il pd Majorino, “reo” di aver sfilato con la Brigata Ebraica al corteo del 25 aprile. E proprio il 25 aprile, lo stesso Giordano era tra coloro che avevano insultato, con un odio e un livore che hanno lasciato il segno, gli ebrei e no che sotto la bandiera bianca e azzurra cantavano Bella Ciao.
Daniele Nahum, vittima di una aggressione verbale feroce, replica: “Nessuno mette in dubbio che esista una causa palestinese- almeno parlo per quel che mi riguarda- e speriamo presto che la soluzione due popoli e due Stati si realizzi (anche se in quella riunione non c’entrava nulla) però per affermare che Israele è paragonabile all’ISIS dicendo anche che in Israele i gay palestinesi vengono perseguitati (mentre scappano dai paesi arabi per trovare rifugio in Israele) bisogna davvero essere in malafede. Affermare inoltre che la lobby ebraica controlla i parlamenti nel mondo vuol dire essere semplicemente antisemiti. Ora però una cosa bisogna dirla. Molti si stanno nascondendo dietro questa nobile causa per sfogare il loro più becero antisemitismo. Negli ultimi giorni, nella mia Milano, devo dire di aver respirato una brutta aria. Dagli insulti rivolti a Fiano per alcuni non degno, in quanto ebreo, di concorrere per diventare Sindaco o a Majorino per aver partecipato alla Brigata Ebraica. Ora, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo affinché l’aria non diventi putrida”.

“La crisi, i conflitti in medioriente, lo scontro globale con il califfato islamico producono argomenti preziosi per chi lavora da sempre per investire nell’odio e nel razzismo. – continua Fiano – Io semplicemente non ci sto, non accetterò di scendere a questo livello, la discussione non può essere intorno a quanto dicono questi nipotini di Hitler. 
Mi interessa il futuro di Milano, la stragrande maggioranza democratica che la abita e che è interessata ai problemi reali. Serve richiudere i tombini delle fogne, lavorare insieme, essere convinti che c’è un confine invalicabile nel confronto politico, combattere l’indifferenza e l’ignoranza. E va fatto per amore di Milano, del suo futuro.
L’antisemitismo fa capolino, lorda la politica, inquina il dibattito, riapre le fogne. Io non ho paura, non ne ha avuta mio padre figuratevi se dobbiamo averne noi di fronte a questi minuscoli esseri che rispolverano gli argomenti cari a molti alla metà del secolo scorso. Sono certo della forza preponderante dei sentimenti sani della democrazia, di coloro che lottano contro ogni discriminazione; ma nessuno immagini che ci sarà mai timidezza o silenzio, per l’antisemitismo o per qualsiasi forma di discriminazione”.