“Neve Diventeremo”

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“Dimenticare vuol dire lasciare dietro sé una parte di noi e mentre cambiamo colore
il campo intorno a noi è il grigio testimone…”
recitano così i primi versi di una canzone che sta riscuotendo l’attenzione dei media e del pubblico un pò ovunque – specialmente in questi giorni in cui in tutta Europa si celebra la Giornata della Memoria. La canzone si intitola “Neve Diventeremo” ed è scritta e interpretata dai tre fratelli Fabrizio, Flavio e Mauro Settegrani. Una canzone piena di poesia, che è anche un invito alle giovani generazioni a non dimenticare la tragedia che le dittature fascista e nazista, e la guerra provocarono a uomini, donne bambini d’Europa.

“Neve diventeremo” è una canzone, anzi un progetto musicale – come si legge sul sito del gruppo –  dedicato alla memoria dei deportati e dei resistenti antifascisti, che i tre fratelli Settegrani stanno portando nella piazze e nelle scuole italiane. Un progetto che anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lodato per aver “suscitato interesse e dato nuovo slancio alle iniziative didattiche sulla Resistenza”. “Il Vostro significativo progetto incontra naturalmente l’auspicio espresso in occasione delle Celebrazioni della Giornata della Memoria a promuovere in ogni grado del sistema scolastico lo studio e l’approfondimento della mostruosa vicenda della Shoah, delle premesse e delle componenti di un aberrante iter ideologico e politico che approdò a quello spaventoso esito di sterminio di inermi innocenti. Perchè conta sempre ricordare, non solo cosa accadde ma come ci si arrivò così da costruire un futuro libero dagli spettri e dalle insidie del razzismo, dell’antisemitismo e dell’intolleranza”

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La storia della canzone, dei motivi che l’hanno ispirata li racconta Antonio Ferrari nella rubrica del Corriere TV “Voci dal Vicino Oriente”, che riproponiamo qui insieme al video, girato da Luca Tassoni appena fuori del campo di Buchenwald dove fu deportato il partigiano istriano Radovan Ilario Zuccon, alla cui storia la canzone si ispira.