Un soprano, un mezzo soprano, e poi un flauto, un piano, un clarinetto, un violencello e un fagotto: et voilà! la musica può cominciare. Ma non una musica qualsiasi. certamente non pop, tantomeno Kleztmer o jazz, bensì musica contemporanea, quella atonale per intenderci, ideata con gran scandalo dei benpensanti dell’epoca, da Arnold Schonberg.
La Meitar Ensemble, con i sui nove musicisti, riuniti nel 2003 da Amit Dolberg, è oggi un pluripremiato gruppo che esporta in tutta Europa, la musica contemporanea israeliana.
Il merito di Dolberg tuttavia è duplice, poichè oltre a render noto all’estero un settore della musica israeliana altrimenti sconosciuto, ne ha permesso la nascita stessa. O meglio, se vi erano i compositori, non vi erano musicisti in grado di eseguirla.
La grande passione e l’impegno di Dolberg e dei suoi giovani amici, hanno tradotto in musica le note dei compositori contemporanei israeliani.
Oggi la Meitar Ensemble oltre alle musiche del compositore del gruppo, Ayal Adler, esegue anche quelle di altri compositori, israeliani e non. Senza considerare che musicisti di tutto il mondo fanno letteralmente la fila per esibirsi con la Meitar che di recente ha cominciato a cimentarsi anche con le musiche d’inizio Novecento composte all’interno della Società di Musica ebraica di San Pietroburgo.
L’agenda di Dolberg e compagni è pienissima, con 80 appuntamenti solo per quest’anno. Il prossimo in ordine di tempo è quello del 31 marzo a Londra alla Pourcell Room.
Il successo, a giudicare da quest’ennesimo sold out, è assicurato. E il futuro della musica israeliana contemporanea, altrettanto.