E’ il momento delle donne!

di Ilaria Myr


Non capita tutti i giorni di incontrare una rabbinessa, per di più ortodossa. Per questo l’incontro con Eveline Goodman Thau , ospite d’onore della serata ‘Donne: protagoniste o comparse? La posizione della donna nel mondo ebraico d’oggi’ (martedì 22 novembre, ore 19.30, Aula Magna A. Benatoff, Scuola Ebraica, via Sally Mayer 4/6. Serata aperta agli iscritti alla Comunità ebraica) si preannuncia quanto mai interessante.

Eveline  Goodman-Thau infatti, non solo è una delle maggiori studiose di filosofia ebraica, docente dell’Università ebraica di Gerusalemme, dell’Università di Kassel, in Germania, nonchè direttrice dell’accademia di religione, scienza e arte Hermann Cohen di Buchen, ma è anche una delle pochissime rabbinesse ortodosse al mondo. La Goodman Thau, pur non officiando, avrebbe tutte le carte in regola per farlo. E questo grazie ad un atto di asmahà (fiducia).

Per non essere confusa con le rabbinesse “reform”, Goodman-Thau rivendica il proprio legame con l’ortodossia ebraica, ambito nel quale è nata e cresciuta e che continua a praticare con convinzione. Come spiega chiaramente in esclusiva a Mosaico: “Sono cresciuta nell’ortodossia, e tutt’oggi sono un’ortodossa. Ma credo nelle donne, e, pur non volendo assolutamente cambiare l’alachà, fare ‘posek alachà’, sono convinta che esse debbano essere educate nell’ebraismo, e che possano esse stesse diventare rabbini. E mi sembra che rispetto al passato ci siano maggiori aperture in questo senso anche all’interno dello stesso ambito ortodosso”. Non crede però che la sua posizione possa essere considerata da certi ambienti un pericolo?  “Io spiego chiaramente a chi me lo chiede che ciò non è affatto un pericolo: quello che invece è in pericolo è in generale l’identità religiosa, che rischia di essere persa se non viene fatta crescere insieme all’identità civica. E’ arrivato il momento che le donne diano il loro contributo, attraverso una partecipazione più attiva”. Secondo Goodman-Thau, infatti, le donne ebree stanno oggi vivendo una terza fase della loro storia: dopo quella dei ‘diritti’, che hanno acquisito man mano e, quella successiva, dei ‘ruoli’ che hanno cominciato a ricoprire, si è oggi arrivati a quella in cui si devono definire le ‘regole’ della partecipazione.

Eccoci dunque entrati nel vivo dell’argomento ‘Donne nell’ebraismo: protagoniste o comparse?’, tema della serata di martedì. Senza dare troppe anticipazioni, la professoressa riassume così il suo pensiero: “La donna ha un ruolo importante nell’ebraismo: lo dimostra il fatto che molti dei nomi ebraici richiamano il legame fra la donna e il Signore. Shimon, per esempio, è ‘Dio ha ascoltato la tua preghiera di concedere un figlio“, oppure Reuven, che significa ‘vede un figlio’. E oggi più che mai questa sua funzione è centrale”.

L’educazione e la formazione sono da sempre al centro delle attenzioni e della professione di Eveline Goodman-Thau (madre, tra l’altro, di 5 figli e nonna di 18 nipoti!). Nata a Vienna nel 1934, nel 1938 si trasferì con la famiglia in Olanda, dove si nascose fino alla fine della guerra. Dal 1956 vive in Israele, dove ha studiato e poi cominciato la sua carriera accademica come docente universitaria di filosofia ebraica. La sua missione, come insegnante e studiosa è di portare il pensiero e la parola ebraica nelle Università, specialmente quelle europee. Per questo, dagli anni ’80, insegna in alcune università della Germania (Kassel, Oldenburg, Halle) – paese nel quale, dopo la fuga in Olanda e il successivo trasferimento in Israele, non aveva fatto più ritorno.

“Sono convinta che l’ebraismo e, di conseguenza, la lingua ebraica, siano dei pilastri della cultura europea – dichiara – e diffondendo la nostra cultura collaboriamo a recuperare anche l’armonia con le altre religioni monoteiste”. In quest’ottica va visto il suo impegno nella creazione di una Hebraic Graduate School in Europa: una scuola post-master in cui vengono insegnati i principi fondanti della religione ebraica (Tanach, Torà, Alachà, ecc..), ma anche aspetti politici e legali, nonché materie sociali ed economiche, filosofia e letteratura. Non una scuola rabbinica, dunque, ma un luogo in cui le diverse materie vengono trattate a partire dalle fonti ebraiche. La Hebraic Graduate School a oggi è presente a Cluje (Romania), a Praga, e presto sarà aperta una sede anche a Roma e a Vienna. Ma l’intenzione è di aprire nuove sedi in molte altre città d’Europa.