Devar Torà / Le Halakhot di Purim

Tzav

15 marzo 2014 – 15 adar II 5774

Devar Torà

La parashà di questa settimana ha come tema centrale i sacrifici, sacrifici che dopo la distruzione del Bet Hamikdàsh sono stati sostituiti dalle preghiere quotidiane. La preghiera ha sempre avuto un ruolo centrale nella tradizione ebraica e anche nella Meghillàt Ester che leggeremo sabato sera e domenica gli ebrei reagiscono al decreto di Hammàn con il digiuno e la preghiera. Mi è capitato recentemente di assistere a un brit milà in cui una nonna ha ricordato commossa di aver pregato in quel tempio affinché si realizzassero due suoi desideri: il matrimonio del figlio e il brit del nipote. Preghiera che è stata esaudita. Credo che sia un bell’esempio dell’importanza che ancora oggi si può dare alla preghiera ma anche di una scala di valori in cima alla quale c’è la costruzione di una famiglia ebraica. (Rav A. Arbib)

Halakhòt di Purìm

Quattro sono le norme fondamentali che ognuno è tenuto ad osservare di Purim (sabato sera 15 marzo –  domenica 16 marzo):

a) la lettura della Meghillà di Ester, la sera all’entrata della festa e la mattina.

b) donazioni ai bisognosi: si esce d’obbligo facendo doni (cibo o denaro) ad almeno due persone. Se non si conoscono direttamente dei bisognosi o ci si imbarazza a consegnare loro i doni direttamente, si consegni il cibo o il denaro ad enti assistenziali (come la Deputazione ebraica di assistenza) o agli incaricati delle Sinagoghe, dove abitualmente si mettono degli appositi bossoli.

c) invio di cibi ad amici, parenti ecc. Si esce d’obbligo inviando almeno due cibi o bevande pronti per essere consumati a una persona. Gli uomini mandano agli uomini e le donne alle donne

d) banchetto di Purim. Nel corso del banchetto si deve bere vino, in quantità superiore all’abituale, quanto basta per indurre sonnolenza.

• L’obbligo delle mizwot di Purim, sebbene si tratti di precetti affermativi collegati al tempo, ricade anche sulle donne, che hanno avuto un ruolo rilevante nella storia di Purim.

• A parte la Meghillà che si legge anche di sera, tutte le altre norme vanno osservate di giorno (domenica).

• Nella ‘amidà e nella birkat ha-mazòn  si aggiunge ‘al ha-nissim.

• Di Purim è permesso lavorare, ma alcuni usano astenersene.

• La Meghillà di Ester va letta preferibilmente alla presenza di dieci persone (miniàn).

• Di Purim contrariamente a quanto si fa di Hanukkà, non si legge l’Hallel (salmi 113-118): infatti l’Hallel si usa dire solo per i miracoli avvenuti in Israele.

• Prima della lettura della Meghillà si dicono le tre benedizioni (alla sera) e solo le prime due al mattino (gli ashkenaziti usano dirle tutte e tre anche al mattino). Dicendo la terza benedizione (shehecheianu) si deve avere anche l’intenzione di voler uscire d’obbligo anche per le altre norme di Purim.

Quest’anno Purim inizia a fine di Shabbat. Chi desidera recarsi al Beth hakeneset con la macchina o mezzi pubblici, deve prima segnalare l’uscita dello Shabat, facendo la havdalà o recitando la formula Barukh hamavdil ben qodesh lechol.

Purim Sameach a tutti!

(Rav A. Di Porto)