Devar Torà / “La vita di Sarà fu…”

10 Novembre 2012 – 25 Cheshvàn 5773

Devar Torà

“La vita di Sarà fu…” (Bereshìt 23, 1). Il grande commentatore italiano Rabbì Ovadià Sforno commenta questo verso dicendo:  Sarà  mori, dopo la nascita di Rivkà, colei che era degna di prendere il  suo posto, e dopo che il fatto fu reso noto ad Avrahàm. Come dicono i nostri Maestri, il loro ricordo sia in benedizione, nel Talmud (Yomà, 38b): “Un giusto non se ne va da questo mondo se non è nato un altro giusto come lui”. Come è scritto in Qoèlet (1, 5): “Il Sole Sorge il Sole tramonta”.

Halakhà

Non si devono produrre mappot – fasce e mehilim – manti per oggetti di culto, utilizzando il materiale che è stato usato per usi profani; si possono adoperare, “a posteriori”, se la confezione è ormai già avvenuta. Il Maghèn Avrahàm permette l’uso di stoffe che siano state in precedenza usate per fini profani, purché nel confezionare i nuovi vestiti o i nuovi mantelli si cambi in modo sostanziale la foggia che assumerà il tessuto. È assolutamente vietato, però, servirsi di qualcosa che sia servito al culto di un non ebreo, persino “a posteriori”. (Kt.Sh.Ar  28, 8)