Devar Torà / Chajié Sarà

di Ufficio Rabbinico

26 Ottobre 2012 – 22 Cheshvàn 5774

Devar Torà

“La vita di Sarà fu…”. (Bereshìt 23, 1) Il grande commentatore italiano Rabbì Ovadià Sforno commenta questo verso dicendo:  Sarà  morì, dopo la nascita di Riwkà, colei che era degna di prendere il  suo posto, e dopo che il fatto fu reso noto ad Avrahàm. Come dicono i nostri Maestri, il loro ricordo sia in benedizione, nel Talmud (Yomà, 38b): “Un giusto non se ne va da questo mondo se non è nato un altro giusto come lui”. Come è scritto in Kohelet (1, 5): “Il Sole Sorge il Sole tramonta”.

Halakhà

Chi prega deve essere consapevole del fatto che la Presenza divina gli sta di fronte, come dice il versetto: “Riversa, come fosse acqua, il tuo cuore dinnanzi al Signore” (Lamentazioni 2, 19). Si deve intensificare il proprio fervore e allontanare tutti i pensieri che lo infastidiscono, fino a che il pensiero e la concentrazione siano completamente immersi nella preghiera. Si deve considerare che se si stesse parlando a un re in carne e ossa si metterebbe ordine nelle proprie parole e si avrebbe cura di non  sbagliare. A maggior ragione, è necessario raccogliere i propri pensieri dinnanzi al Supremo Re dei re, il Santo Benedetto Egli Sia, poiché dinnanzi a Lui, benedetto sia il Suo Nome, il pensiero è equivalente alla parola ed Egli scruta tutte le menti. Prima si deve riflettere sull’immensità di Dio, Benedetto Sia il Suo Nome, e sulla bassezza dell’uomo distogliendo il proprio cuore da ogni pensiero di piacere terreno. (Kt.Sh.Ar. cap. 18 3/22)