All’Hotel Melià si inaugura la Tenda di Abramo

Feste/Eventi

di E. M.

IMG_7010
Milo Hasbani, Raffaele Besso, Heinz Beck, Mario Furlan, Davide Romano e Mons. Fumagalli

Quattro angoli aperti all’accoglienza, quattro ingressi pronti ad accogliere i viandanti e chiunque voglia avvicinarsi, da qualunque parte provenga: questo il significato della Tenda di Abramo che dà il titolo alla cinque giorni, ricchissima di eventi, organizzata dalla Comunità ebraica di Milano per i milanesi, nel quadro dell’Expo 2015.

Questa mattina all’Hotel Melià si è tenuta l’apertura dell’evento, che nei prossimi giorni si sposterà in diverse scuole milanesi e nella Palazzina Appiani.

IMG_7048
La sala dell’Hotel Melià con gli ospiti

Davide Romano, assessore alla Cultura della Comunità che ha organizzato la Tenda di Abramo insieme a Daniela Di Veroli, responsabile eventi della Comunità, ha dato il via alla manifestazione con la presenza di Mons. Pierfrancesco Fumagalli, Mario Furlan e i City Angels, lo chef pluristellato Heinz Beck, il Rabbino capo di Milano Rav Alfonso Arbib e rav Elia Richetti, il vice-presidente e imam della Coreis Yahia Pallavicini, Francesca Balzani, vicesindaco di Milano e i copresidenti della Comunità Raffaele Besso e Milo Hasbani.
“Per l’evento di apertura – ha detto Davide Romano – abbiamo voluto aprirci alla città con l’accoglienza ai bisognosi, ai senzatetto di Milano, ai quali, come si deve fare con gli ospiti, vogliamo offrire il meglio, un pranzo dello chef Heinz Beck, tre stelle Michelin che si è prestato gratuitamente e che ringraziamo moltissimo. E siccome l’accoglienza va fatta nel segno dei rispetto, lo chef ha preparato un pranzo Kasher e Halal, che tutti quindi, ebrei musulmani e cristiani, possono consumare insieme”.

IMG_7009
Heinz Beck e Mario Furlan

Mario Furlan, fondatore e Leader dei City Angels ha ringraziato la Comunità ebraica per la collaborazione in diverse iniziative, come l’assistenza e la raccolta di abiti e materiale per i profughi arrivati negli ultimi mesi a Milano. “Gli ebrei perseguitati – ha detto – si aprono agli altri, trasformando il loro dolore in amore e solidarietà. Anche l’iniziativa di farlo in modo interreligioso è importante, dopo le feste ebraiche delle scorse settimane. E’ molto significativo il precetto ebraico del ‘tikkun olam’ che in un certo senso unisce gli ebrei ai City Angels: riparare il mondo!”.

“Grazie per questo invito – ha detto poi Heinz Beck – Ero sin dall’inizio ben disposto a condividere questo progetto perché mangiare è pace. L’ospite va accolto con il meglio ed è stata una bellissima sfida pensare a un menù adatto a tutte le religioni abramitiche. Il cibo è come un pensiero e una voce di pace; non c’è voce più forte e piacevole. Le persone che ricevono sono felici ed è bellissimo condividere questo momento”.

 

Milo Hasbani, copresidente della Comunità, si è detto felice per la realizzazione dell’iniziativa e per la collaborazione con i City Angels; ha poi ringraziato gli sponsor dell’evento Tenda di Abramo: Rigoni di Asiago, Cariplo e Regione Lombardia. Ha voluto ringraziare anche Elazar Cohen, commissario del Padiglione di Israele all’EXPO, presente al Melià con Menachem Gantz, che ospiterà l’evento di showcooking “Le ricette delle Festività tra tradizione e innovazione” al Padiglione (Mercoledì 14 ottobre ore 10.30).

Mons. Fumagalli ha portato il saluto del Card. Scola,” impegnato al Sinodo ma molto vicino spiritualmente a questo evento. E’ una gioia per me essere qui, anche perché mio padre era un cuoco! Tikkun olam, curare il mondo è un concetto proprio di tutti i figli di Abramo: il mondo è affidato alla nostra cura”.

IMG_7021
Rav Alfonso Arbib

Rav Arbib ha introdotto il tema del Pane, di cui gli ospiti hanno poi parlato nel corso del pranzo agli oltre 150 milanesi presenti all’Hotel Melià. Ha detto: “è un tema importante perché il pane è il cibo per eccellenza; ci sono regole nella tradizione ebraica proprio specifiche per questo alimento. Infatti è vietato sprecare il cibo e il pane in particolare, che va rispettato. Il pane è un dono di D-o e mancare di rispetto al pane è come mancare di rispetto a D-o stesso. ‘Non di solo pane vive l’uomo’ dicono le Scritture, ma di tutto ciò che viene dalla bocca di Dio, cioè di spiritualità. Non c’è niente che unisce di più le persone che mangiare insieme, condividere il pasto. L’amore verso il prossimo diventa naturale, quotidiano, semplice e pratico.
Ogni discorso teorico ha diverse facce, non esiste il pensiero semplice, ma attuare la solidarietà in modo concreto può ‘avere una sola faccia’, cioè lo possiamo fare tutti insieme. Aiutare gli altri porta ad amarli.

IMG_7030
Yahya Pallavicini e Heinz Beck
IMG_7051
Rav Elia Richetti e Claude Shammah

L’Imam Yahya Pallavicini della CoReIs, che collabora con la Comunità ebraica e in particolare, in questi mesi, con l’AME, Associazione Medica Ebraica per i Seminari “Insieme per prenderci cura”, ha detto con soddisfazione “Qui stamo lanciando un segnale di convivialità e condivisione”.

Rav Elia Richetti, prima del pranzo introdotto da Claude Shammah, ha cantato il Baruch Abbà, il canto di accoglienza per gli ospiti e dopo la netillat yadaim è iniziato il momento conviviale, che ha unito i bisognosi alle autorità intervenute, ai City Angels e a diversi membri della Comunità ebraica di Milano.