Kolel: un nuovo ciclo di lezioni, Mussar e Halakhà. E un Bar Mitzvà speciale

Ebraismo

di Roberto Zadik

È passato un anno esatto dall’inaugurazione del Kolel di via Guastalla, Centro di studi di ebraismo che in questi mesi ha permesso tutti i giorni, dalla domenica al venerdì, di studiare Torà, Talmud o Halakhà creando gruppi di studio e possibilità di approfondire e conoscere testi fondamentali del pensiero ebraico.

Sono attivi diversi gruppi “Chevrutà”, basati cioè sul metodo di insegnamento “a tu per tu” fra allievo e maestro, che sta avendo un certo successo; si insegnano Talmud, passi della Torà e qualunque argomento interessi a studenti e frequentanti. Ma si tengono anche lezioni in gruppo a seconda delle esigenze.
Al Kolel, questi sono stati mesi importanti, con le lezioni del mercoledì di Rav Roberto Della Rocca, o quelle della classe della domenica mattina sulla Parashà della settimana, che continuano anche quest’anno.

Ma il programma ha in serbo alcune importanti novità. Come il nuovo ciclo di lezioni su uno dei testi fondamentali dell’etica ebraica, Il sentiero dei Giusti, che si tiene ogni mercoledì sera a partire dalle 19.15, ed è condotto da Levi Shaikevitz. Ogni settimana verranno approfondite le considerazioni e gli insegnamenti del grande Ramchal, Rav Moshe Chaim Luzzato, “Il Sentiero dei Giusti” (Mesillat Yesharim) appunto, testo fondamentale del Mussar (Etica) e riguardante virtù, comportamenti e atteggiamenti morali verso il prossimo e nella fede.

Molto impegnati saranno anche gli altri due avrechim, Eliran Cohen e Jonathan Schulz, che a breve inizieranno, ogni lunedì e giovedì dopo la preghiera mattutina di Shachrit, un ciclo di lezioni suddivise in due volte alla settimana per ciascuno di loro, che riguardano Mussar (insegnamenti morali) e Halakhà (regole pratiche ebraiche illustrate spiegando un testo importante come “Hok Israel” – Legge di Israele). Il Kolel quest’anno ha avvicinato allo studio della Torà studenti di tutte le generazioni e alcuni giovani come Simone Carpi, che ha celebrato il suo Bar Mitzvà lo scorso 8 settembre. Completamente “trasformato” dallo studio al Kolel, rafforzando la sua osservanza religiosa e la sua identità ebraica e affezionatosi molto ai suoi insegnanti di Bar Mitzvà, il ragazzo ha tenuto un sentito discorso. «Il mio percorso di avvicinamento alla religione è stato segnato dall’incontro con i due rabbini che mi hanno seguito per la preparazione. Ogni giorno studiavo un po’ di più e man mano questo momento di studio diventava sempre più intenso». In conclusione del suo efficace discorso, Simone Carpi ha ringraziato «la Comunità, il tempio, il progetto Kolel e tutti coloro che mi hanno accolto facendomi sentire parte della kehillah».

Un esempio di come il Kolel e lo studio siano fondamentali nella vita ebraica e della grande opportunità che esso rappresenta a prescindere dal livello di osservanza religiosa.