Torà

Parashat Emor. Il doppio ciclo del tempo ebraico

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
C’è lo Shabbat e ci sono le feste, che vengono annunciate separatamente. Lo Shabbat è stato santificato da Dio all’inizio dei tempi per tutti i tempi. Le feste sono santificate dal popolo ebraico, al quale è stata data l’autorità e la responsabilità di fissare il calendario.

Parasha

Parashat Kedoshim. L’etica dell’ebraismo considera le complessità della morale

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La strana raccolta di mitzvot in Kedoshim si rivela non essere affatto incomprensibile. Il codice di santità vede l’amore e la giustizia come parte di una visione totale di un universo ordinato in cui ogni cosa, persona e atto hanno il loro giusto posto, ed è questo ordine che viene minacciato quando il confine tra diversi tipi di animali, cereali, tessuti viene violato; quando il corpo umano viene lacerato; o quando le persone mangiano il sangue, per alimentare la vita.

Parashà Acharè Mot. Il diritto degli ebrei ad avere una terra

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gli ebrei hanno bisogno di una terra perché sono una nazione incaricata di portare la Presenza Divina in essa: negli spazi condivisi della nostra vita collettiva, non da ultimo – come chiarisce l’ultimo capitolo della parashà di Akhare Mot – attraverso il modo in cui conduciamo le nostre relazioni più intime, una società in cui il matrimonio è sacrosanto e la fedeltà sessuale la norma.

Pesach Shabbat Chol HaMoed

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Questo Shabbat non c’è la lettura ciclica della parashà settimanale, perché è Shabat chol haMoed Pésach. Pubblòichiamo un approfondimento halakhicho di Rabbi David Hanania Pinto.

Parashat Tazria. La calunnia avviene di nascosto, ma viene sempre smascherata

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Questo è uno dei passi biblici meno poetici, le leggi relative alle malattie della pelle e alle muffe. Il calunniatore diffonde le sue menzogne in privato, ma la sua malvagità viene esposta in pubblico. Prima i muri della sua casa proclamano il suo peccato, poi gli oggetti di cuoio su cui si siede, poi i suoi vestiti e infine la sua stessa pelle.

Parasha

Parashat Tzav. Non aggrapparsi al passato, ma guardare al futuro: per questo la civiltà ebraica non si è disgregata

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Le più grandi civiltà del mondo si sono tutte estinte nel tempo, mentre l’ebraismo è sempre sopravvissuto. In un certo senso si è trattato della Divina Provvidenza. Ma in un altro senso è stata la lungimiranza di persone come Rabban Yochanan ben Zakai che hanno resistito alla disgregazione cognitiva, hanno creato soluzioni oggi per i problemi di domani, non hanno cercato rifugio nell’irrazionale e hanno costruito con calma il futuro ebraico.

Parasha

Parashat Pekudé. Vivere è donare

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Per il santuario gli ebrei diedero a Mosè troppi beni, tanto che Mosè dovette dire loro di fermarsi. Non si trattava degli israeliti come eravamo abituati a conoscerli: polemici, litigiosi, ingrati. Questo era un popolo che desiderava donare. Maimonide, poi, ricorda che la Tzedakah, fondo di beneficenza, è sempre esistito in una comunità ebraica, e che la propensione a donare è iscritta nei geni degli ebrei.

Parashat Vayakhel. Nell’ebraismo, l’arte (omanut) accresce la fede (emunah)

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Quando l’arte ci fa vedere la meraviglia della creazione come opera di Dio e la persona umana come immagine di Dio, diventa una parte potente della vita religiosa, con una riserva. I greci credevano nella santità della bellezza. Gli ebrei credono nell’hadrat kodesh, la bellezza della santità: non l’arte per l’arte, ma l’arte come rivelazione dell’arte ultima del Creatore. È così che l’omanut accresce l’emunah, che l’arte aggiunge meraviglia alla fede.