Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il peccato dei primi umani nel Giardino dell’Eden fu quello di seguire i loro occhi, non le loro orecchie. Le loro azioni furono determinate da ciò che videro, la bellezza dell’albero, non da ciò che udirono, cioè la parola di Dio che comandava loro di non mangiarne il frutto.
Torà
Simchàt Torà, spazio alla gioia!
di Daniele Cohenca
Simchàt Torà è un giorno dedicato alla festa della Torà: nella Diaspora infatti è il giorno in cui si conclude il ciclo annuale della lettura della Torà e si inizia quello nuovo (In Israele ciò avviene a Sheminì ‘Azzèret).
Parashat Ha’azinu. Dio ha creato un mondo buono: la responsabilità del male è solo degli uomini
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Eppure Mosè sta qui concludendo la Torà con un tema che è stato presente fin dall’inizio. Dio, Creatore dell’universo, ha creato un mondo che è fondamentalmente buono: la parola che risuona sette volte nel primo capitolo della Genesi. Sono gli esseri umani, a cui è stato concesso il libero arbitrio come immagine e somiglianza di Dio, che introducono il male nel mondo, e poi ne subiscono le conseguenze.
Parashat Vayelech. La Torà è il canto di Dio, e il popolo ebraico il coro che lo intona
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il popolo del libro reinterpreta all’infinito il testo cantandone un cantico. La Torà è il libretto di Dio e noi, popolo ebraico, siamo il suo coro. Cantiamo collettivamente il Cantico di Dio.
Parashat Nitzavim. Essere ebrei è scegliere la vita
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il giudaismo ci insegna come trovare Dio quaggiù sulla terra non lassù in cielo. Significa impegnarsi con la vita, non rifugiarsi da essa. Cercare non tanto la felicità quanto la gioia: la gioia di stare con gli altri e insieme a loro fare una benedizione sulla vita. Significa correre il rischio dell’amore, dell’impegno, della lealtà. Significa vivere per qualcosa di più grande della ricerca del piacere o del successo. Significa osare molto.
Parashat Ki Tavò. L’ebraismo è un inno alla gioia
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gli ebrei hanno conosciuto la sofferenza, l’isolamento, le difficoltà e il rifiuto, ma non hanno mai mancato di avere il coraggio religioso di gioire. Un popolo che può conoscere l’insicurezza e provare ancora gioia è un popolo che non può mai essere sconfitto, perché il suo spirito non può mai essere infranto né la sua speranza distrutta.
Parashà Ki Tetzé. Ognuno ha una responsabilità nei confronti della società
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Se non onoriamo le nostre responsabilità di genitori, allora, anche se nessuna legge ci riterrà responsabili, i figli della società ne pagheranno il prezzo. Soffriranno a causa dei nostri peccati.
Parashat Ree. Onorare Dio aiuta a creare una società più giusta
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Secondo Maimonide la seconda decima esisteva per creare capitale sociale, il che significa legami di fiducia e altruismo reciproco tra la popolazione, che avveniva attraverso la condivisione del cibo con estranei nelle mura sacre di Gerusalemme.
Parashat Ekev. Gratitudine e ringraziamento, due elementi fondanti dell’ebraismo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che la medicina ora sa degli individui, Mosè lo sapeva centinaia di anni prima delle nazioni. La gratitudine – hakarat ha-tov – è al centro di ciò che ha da dire sugli israeliti e sul loro futuro nella Terra Promessa.
Parashat Mattot Ma’asè. Mantenere la promessa fatta aiuta a costruire una società libera
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Una società libera dipende dalla fiducia. La fiducia dipende dal mantenere la parola data. È così che gli esseri umani imitano Dio, usando il linguaggio per creare. Le parole creano obblighi morali e gli obblighi morali, assunti responsabilmente e fedelmente onorati, creano la possibilità di una società libera.
Parashat Pinechàs. Guida e compassione: i due imperativi per il leader religioso
Appunti di Parashà a cura di Lida Calò
Un profeta ascolta non un imperativo ma due: guida e compassione, amore per la verità e una solida solidarietà con coloro per i quali quella verità è stata eclissata. Conservare la tradizione e allo stesso tempo difendere coloro che altri condannano è il compito difficile e necessario della leadership religiosa in un’epoca non religiosa.
Parashat Balak. Non è destino del popolo ebraico essere odiato
Appunti di parashà a cura di Lidia Calò
La forza di Israele non risiede nel nazionalismo, ma nella costruzione di una società basata sulla giustizia e sulla dignità umana. La battaglia contro l’antisemitismo può essere vinta, ma non lo sarà se gli ebrei credono che siamo destinati a restare soli. Questa è la maledizione di Bilam, non la benedizione di Dio.