di Nathan Greppi
Contenuti antisemiti sono diffusi soprattutto sulle principali piattaforme come X (ex-Twitter), Facebook, Instagram, TikTok e YouTube, così come su spazi meno regolamentati come Telegram, VKontakte e Gab. Lo spiega a Mosaico Tomer Aldubi, fondatore e direttore esecutivo del FOA (Fighting Online Antisemitism).
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Inchiesta UNESCO su antisemitismo digitale. Telegram è il parco giochi dei negazionisti
di Paolo Castellano
Secondo un nuovo studio pubblicato il 13 luglio e condotto dall’UNESCO con il supporto del World Jewish Congress, Telegram è una delle principali fonti di negazionismo e banalizzazione della Shoah. In base ai risultati della ricerca, quasi la metà dei contenuti pubblici che riguardano l’Olocausto sono problematici e sdoganano persino l’antisemitismo.