di Davide Cucciati
La visita del presidente siriano Ahmad al-Sharaa alla Casa Bianca e il vertice trilaterale tra il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani, il ministro turco Hakan Fidan e il Segretario di Stato americano Marco Rubio dimostrano che l’intreccio tra Siria, Israele, Stati Uniti, Turchia e Gaza sta ridisegnando le geometrie del Medio Oriente post-2023.
siria
I resti di Eli Cohen potrebbero tornare in Israele dalla Siria
di Malka Letwin
L’agenzia di stampa statale saudita Al-Hadath ha riferito che i resti della spia israeliana Eli Cohen potrebbero essere consegnati in Israele. L’uomo era conosciuto per era essere una spia del Mossad, che aveva stretto rapporti serrati con fonti politiche e militari siriane. Nel 1965 la sua copertura è stata smascherata e per questo impiccato a Damasco il 18 maggio dello stesso anno.
Siria: candidato ebreo alle elezioni per il parlamento di domenica 5 ottobre
di Nathan Greppi
Obiettivi di Henri Hamra, 48 anni, figlio dell’ex-Rabbino capo siriano Yosef Hamra: il rafforzamento dell’identità nazionale siriana, la promozione degli sforzi per ricostruire il paese dopo anni di guerra, oltre all’istituzione di un regime costituzionale basato sui principi di giustizia sociale.
“Vogliono annientarci”: il grido di aiuto dei drusi in Siria ai loro famigliari in Israele
di David Zebuloni
“Gli attacchi sono coordinati: alcuni avvengono tramite incursioni armate, altri con l’impiego di mezzi pesanti – spiega Fadi Maklida, tra i fondatori del movimento Mizan – Generazione Drusa per l’Uguaglianza -. È un’invasione in piena regola, un massacro sistematico accompagnato da slogan jihadisti recuperati dai tempi dell’ISIS e di Jabhat al-Nusra”.
Israele, i drusi, la Siria: il confine che si sgretola
di Anna Balestrieri
Martedì sera, 15 luglio decine di uomini drusi israeliani hanno attraversato la frontiera per andare nella città siriana di Sweida, dove le milizie druse, gruppi beduini armati e forze del regime siriano si affrontavano: più di 300 morti. L’esercito israeliano è intervenuto, colpendo il Ministro della della Difesa e il palazzo presidenziale a Damasco.
Mentre piovono bombe, si marcia per la pace: tra Gaza e Tel Aviv, dolore senza tregua
In un’escalation inaspettata, gli Houthi hanno rivendicato un attacco diretto contro l’aeroporto Ben Gurion, mentre Gaza continua a contare le vittime di una guerra che sembra non conoscere tregua. Parallelamente, in Israele, cresce la mobilitazione contro il conflitto con una marcia da Tel Aviv fino al confine con la Striscia, tra richieste di pace e controversie sull’identificazione con le vittime.
Missili dai ribelli Houthi e dalla Siria: nuove minacce alla sicurezza israeliana
di Anna Balestrieri
La tensione lungo i confini israeliani continua ad aumentare, con attacchi missilistici provenienti sia dallo Yemen sia dalla Siria. Per il terzo giorno consecutivo, un missile balistico lanciato dai ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, è stato intercettato dalle difese aeree israeliane.
Il Mossad riporta in Israele oltre 2.500 oggetti personali appartenuti alla spia Eli Cohen
di Pietro Baragiola
Tra i documenti personali vi sono lettere scritte a mano alla sua famiglia, prove delle sue comunicazioni con alti funzionari siriani, foto scattate durante i suoi anni sotto copertura in Siria, registrazioni audio su cassette e passaporti falsi, oltre a molti oggetti sottratti alla spia dopo l’arresto.
Tump in Medio Oriente: la verità dietro le strette di mano del presidente americano con i grandi leader del mondo arabo
di David Zebuloni
“L’estrema variabilità con cui cambia opinioni e posizioni dipende esclusivamente da chi è in grado di concludere con lui i migliori affari”. Così Chen Kertcher, vicedirettore del Dipartimento di Medio Oriente e Scienze Politiche dell’Università di Ariel ed esperto di conflitti internazionali, spiega la strategia che sta dietro al viaggio di Trump in Medio Oriente.
La nuova Siria apre a Israele: opportunità o illusione?
di Nina Deutsch
Dopo la caduta di Assad, Damasco valuta la normalizzazione con Israele tra conferme e smentite. E Gerusalemme chiede garanzie concrete, proponendo linee rosse e la protezione della popolazione drusa.
Le minoranze perseguitate dal nuovo regime di Damasco chiedono aiuto a Israele. Qualcuno si chiede perché?
di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] Da decenni siamo abituati a sentirci dire che il conflitto in Medio Oriente “è complicato”, che le ragioni sono “ugualmente distribuite” e, dal momento che Israele è la parte più forte, tocca allo Stato ebraico fare concessioni per garantire ai palestinesi “i loro diritti”
Il gioco di scacchi Israele-Siria si muove tra curdi e drusi
di Nina Prenda
Israele in Medio Oriente non ha amici. Al massimo, si potrebbe parlare di vicini di casa che non disturbano. Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti negli ultimi anni stanno sembrando tali, ovvero le élite che governano questi Paesi arabi si stanno dimostrando tali.














