di Daniela Cohen, Fiona Diwan
“Nulla è così abietto da non poter essere riscattato dalle scintille divine presenti nell’essere umano”. Così Gershom Scholem spiegò la Qabbalah a Carl G. Jung, nel 1952.
di Daniela Cohen, Fiona Diwan
“Nulla è così abietto da non poter essere riscattato dalle scintille divine presenti nell’essere umano”. Così Gershom Scholem spiegò la Qabbalah a Carl G. Jung, nel 1952.