di Giovanni Panzeri
“Un infinito viaggio nell’oscurità, nell’incredulità, nella rabbia”: così il Simon Wiesenthal di Remo Girone descrive il suo lavoro al Centro di Documentazione Ebraica in una stanza che ormai identifica con la propria mente, e che contiene i nomi e gli orrori di più di “22.500 criminali” nazisti.