di Redazione
Tredici personaggi famosi sono stati protagonisti di un video, diffuso da The Hostages and Missing Families Forum, dove hanno richiesto la liberazione di tredici donne che sono ancora, dopo un anno, ostaggio di Hamas.
ostaggi
Un anno dal 7 ottobre, la cerimonia al Tempio Maggiore di Roma
di David Fiorentini
In un Tempio Maggiore sotto uno straordinario regime di sicurezza, sono arrivati esponenti da tutte le Comunità ebraiche italiane, oltre a comandanti delle forze dell’ordine, diverse autorità religiose e numerose figure politiche di spicco. Su tutte il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
7 ottobre 2023-7 ottobre 2024. Il fratello di due prigionieri: “La liberazione degli ostaggi porterà il cessate il fuoco”
di Nathan Greppi
La cerimonia in ricordo del 7 ottobre e in onore degli ostaggi ancora a Gaza si è conclusa con la testimonianza di Liran Berman, i cui fratelli, i gemelli Ziv e Gali, sono stati rapiti il 7 ottobre nel Kibbutz Kfar Aza e sono tuttora nelle mani di Hamas, che ha chiesto a tutti di lottare per la liberazione dei prigionieri. Intervenuto anche Luca Spizzichino dell’Ugei, e il coro Kol HaShomrim per chiudere la serata.
7 ottobre 2023-7 ottobre 2024. Le istituzioni politiche in sinagoga. Sala: “l’antisemitismo mascherato da antisionismo non può avere spazio nella nostra città»
di Ilaria Myr
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini e il presidente del Senato Ignazio La Russa hanno portato parole di solidarietà e vicinanza alla comunità ebraica durante la cerimonia per l’anno dal massacro del 7 di ottobre in Israele.
7 ottobre 2023-7 ottobre 2024. Chi sono gli ostaggi dispersi, in prigionia o uccisi da Hamas. Storie strazianti di chi non abbandona la speranza
di Redazione
Di seguito alcuni dei nomi degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Non si sa se siano ancora vivi o morti, e, se sono vivi, in quali condizioni siano costretti a sopravvivere, probabilmente al limite dell’umana sopportazione. Provate per un momento a chiudere gli occhi e immaginare cosa significhi essere prigionieri per 360 giorni: un tempo infinito, che non si augurerebbe a nessuno, nemmeno al peggior nemico.
A un anno dalla tragedia, si continua a puntare il dito su Israele come unico colpevole della guerra
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] È passato un anno. Tempo di bilanci? Temo che sia ancora presto. Molte cose sono cambiate dalla terribile strage del 7 ottobre. Ma quella soluzione che tutti sogniamo, il ritorno della calma nel Sud e nel Nord di Israele, la restituzione degli ostaggi
Il dolore dietro un silenzio assordante dei potenti. La lettera dei familiari dei 6 ostaggi israeliani assassinati
di Redazione
«I nostri cari sono stati uccisi non solo da Hamas, ma anche dal fallimento collettivo di coloro che avrebbero potuto salvarli e non lo hanno fatto». Così inizia l’articolo, portando subito a galla il cuore di un dolore che va oltre la perdita: l’amarezza per le occasioni mancate, per le promesse non mantenute, e per l’indifferenza.
Oltre 500.000 persone a Tel Aviv e a Gerusalemme chiedono con forza un accordo per liberare gli ostaggi
di Anna Balestrieri
La sera di sabato 7 settembre una folla – circa 500.000 persone – si è riversata nelle strade di Tel Aviv per protestare contro il fallimento del governo nel garantire il ritorno degli ostaggi. Proteste simili si sono tenute a Gerusalemme. Solo una settimana fa la scoperta di altri sei ostaggi uccisi a Gaza.
Nuovi dettagli sui giovani ostaggi uccisi e la crudeltà di Hamas. Vite spezzate a un passo dalla salvezza
di Redazione
Quello che state per leggere e vedere è sconvolgente. Un colpo al cuore per qualsiasi madre o padre degni di questo nome e per chiunque abbia un briciolo di empatia e la capacità di immedesimarsi in una tragedia dall’epilogo priva di senso, senza nome e senza perché. È l’inimmaginabile, l’orrore, la crudeltà del genere umano. È uno dei peggiori incubi che prendono forma nella realtà.
Un segno importante: la Dichiarazione dal Global Imams Council (GIC) contro Hamas
Sciopero nazionale in Israele, la Corte ne decreta la fine. Scintille tra Biden e Netanyahu mentre il paese piange i sei ostaggi
di Anna Balestrieri
Lunedì 2 settembre, centinaia di migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade di Israele, esprimendo la loro furia per il fallimento del governo nel concludere un accordo di cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Mentre si sono tenuti i funerali di Hersh Goldberg-Polin e Carmel Gat.
Israele paralizzato dal più grande sciopero dallo scoppio della guerra: mezzo milione di cittadini vuole gli ostaggi a casa ad ogni costo
di Anna Balestrieri
Uno sciopero nazionale è in corso in Israele dopo che l’Histadrut, il più grande sindacato del paese, ha lanciato l’iniziativa per spingere verso un accordo sugli ostaggi, affermando che “l’intera economia israeliana si fermerà.” Proteste furiose sono scoppiate dopo che l’esercito israeliano ha recuperato i corpi